Il ''Mostro'' (nel senso di mostro di bravura) ha colpito di nuovo con un concerto sconvolgente. Mercoledì 15 Ottobre, al Thunder Road di Codevilla (PV) un mito degli anni '60 ha dimostrato di essere, ancora oggi, il Migliore.
Con questa è la 4^ volta che Brian Auger, tastierista il cui nome è legato indissolubilmente all'organo Hammond B3, si esibisce da queste parti. La prima volta fù alla fine degli anni '60 quando tenne un concerto alle Rotonde di Garlasco insieme a Julie Driscoll e ai Trinity.
Dieci anni fa capitò al Boschetto di Torre d'Isola, in compagnia di Julius Farmer e di una combriccola di musicisti italiani. Poi, quattro anni fa, andò al Fillmore di Cortemaggiore ed ora al Thunder Road.
Tranne che per la prima volta, io ho assisstito a tutti gli altri suoi concerti…ma come questa volta non l'ho mai sentito suonare.
Sarà stato per la mancanza del chitarrista, che gli imponeva di ricoprire il ruolo sia d'accompagnatore che di solista, o per un momento di particolare verve espressiva, ma il risultato è stato un concerto assolutamente incredibile (e imperdibile, aggiungo a beneficio di tutti quelli che invece se lo sono lasciato sfuggire).
Ad introdurre il concerto è stato Roberto Re (tra i principali promotori del concerto) con i suoi Jubiabà (gruppo di cui vi parlerò in modo più esteso la settimana prossima, con la recensione del loro primo CD) che, per una mezz'ora, hanno dimostrato di essere in grado d'offrire un ben eseguito acid-jazz nostrano; poi Brian è salito sul palco e, sin dalle prime note, ha stregato il pubblico: quello degli appassionati del genere e dei fans (quanti tastieristi c'erano in sala; e quanti musicisti che non incontravo più da tempo) ma anche quello occasionale, che non sapeva bene cosa andava ad ascoltare.
Un'ora e mezzo di musica tiratisima, trascinante, affascinante, coinvolgente. Gusto e tecnica si sprecavano; Brian, a sessantaquattro anni, suonava con l'entusiasmo di un ragazzino divertendosi anche, nelle presentazioni, a creare momenti ilari giocando con il suo inglese italianizzato.
Bella e brava la figlia Savannah e il nuovo bassista Chris Golden, mentre sono rimasto stupito dall'enorme miglioramento che ho riscontrato nello stile del batterista Karma Auger.
Il repertorio ha spaziato dai primi successi (Boppin'on Sunset, Isola Natale) a brani tratti da uno dei suoi capolavori (l'album Streetnoise, da cui ha tratto Season of the Witch, Light My Fire ecc), sino agli ultimi album.
E' innegabile che Brian Auger è stato per l'organo Hammond quello che Jimi Hendrix ha rappresentato per la chitarra: un assoluto innovatore.
Che Mostro! |