E' arrivata l'estate e insieme a lei la voglia di trascorrere all'aria aperta le soleggiate giornate nella calda pianura pavese. Prima di partire per mete più lontane, come è ormai nella tradizione di tutti, anche rimanendo in zona si possono visitare curiose e simpatiche località.
La città, senza ombra di dubbio, non è la meta prediletta a causa dell'afoso e umido clima estivo, ma basta allontanarsi di qualche chilometro per immergersi nel ridente verde dei suoi parchi e delle sue ricche distese agricole.
A soli sette chilometri a nord dalla città sorge uno dei monumenti più noti e visitati di tutta l'Italia settentrionale: la Certosa di Pavia.
Il celeberrimo complesso architettonico rappresenta una delle più belle testimonianze del passaggio dal gotico lombardo al rinascimento. La maestosa struttura, commissionata sul finire del XIV secolo all'architetto Bernardo da Venezia da Gian Galeazzo Visconti, doveva fungere, nelle intenzioni del fondatore, da cappella privata e mausoleo familiare dei duchi di Milano.
Il monastero sorgeva all'estremità settentrionale del Parco Visconteo, vastissima zona recintata da alte mura, che partiva dal castello di Pavia e si estendeva per un perimetro totale di circa 22 chilometri. Era questo riserva di caccia per i duchi, giardino di delizie per le duchesse, luogo di svaghi agresti e di corse di cavalli e, non ultimo, fertile distesa di colture agricole. Molto poco è rimasto della grandiosa realizzazione, distrutta sotto la dominazione spagnola, ma, con occhio attento, a bordo di un'automobile o meglio in sella a una bicicletta è possibile andare alla ricerca di alcune affascinanti testimonianze.
Deputato alla sorveglianza dell'estesa superficie era il capitano, la cui residenza - il castello di Mirabello - sorgeva proprio al centro del Parco Visconteo. L'odierna struttura, seppur mutilata dagli eventi storici, conserva il fascino dell'epoca. Il castello, costituito oggi da un blocco parallelepipedo a due piani ornato da finestroni ogivali, aveva grandi camere affrescate ed era circondato dalla Vernavola che ne formava anche il fossato.
Imboccando una strada secondaria che collega il quartiere di Mirabello a San Genesio, attraverso distese coltivate a mais, si raggiunge la cascina Repentita, dove secondo la leggenda fu tenuto prigioniero Francesco I dopo la battaglia di Pavia del 1525, come ricorda una lapide murata all'esterno della cascina e dove nacque la famosa zuppa alla pavese.
Il percorso prosegue poi alla volta del piccolo borgo di San Genesio dove ancora è possibile vedere la porta Pescarina, una delle poche testimonianze materiali rimaste delle mura del Parco, o meglio delle porte che in esse si aprivano. Le uniche porte oggi visibili sono appunto la Pusterla, cioè l'accesso pedonale, di San Genesio e il monumentale ingresso di Torre del Mangano, all'entrata dell'attuale abitato di Certosa di Pavia. |