Nutella est omnia divisa in partes tres. Così Roberto Cassini, parafrasando e caricaturando l'incipit del De bello gallico di Cesare, esordisce nel primo capitolo del suo libro interamente dedicato alla Nutella.
Da cioccolata a musa ispiratrice, da superstar dei supermercati a diva del cinema grazie a Nanni Moretti, la cioccolata (anche nella sua forma più cremosa) di strada ne ha fatta, passando di "gola" in "gola" in un tam tam spasmodico degno di abbuffate e tuffi nei mitici barattoli di vetro.
Dalle stalle alle stelle, anzi dagli "scaffali" agli onori per la golosità.
L'Università di Pavia ha processato la divina cioccolata, ponendola al banco degli imputati per un giorno.
Tra goliardia e comicità, scienza e gastronomia, l'ateneo pavese ha giudicato il cioccolato e l'ha "assolto" dai suoi peccati.
Per un'intera giornata Pavia è stata al centro dell'attenzione per questo processo, capace di fare tato audience quanto le indagini nell'aula degli indiziati dell'integerrimo Perry Mason.
Alibi? Basta pensare ai pomeriggi e alle serate trascorse in compagnia della fida tavoletta o del barattolo della Nutella, accompagnata da un cucchiaino in acciaio o da un semplice e rituale "tuffo" dell'indice nella crema corposa di questa droga a base di polvere di cacao e zucchero.
L'ateneo si è dimostrato un sapiente estimatore del cioccolato e ha saputo sfruttare una bizzarra idea per raccogliere l'ovazione di tutti i fans di questo dolce dal sapore inconfondibile.
E se il giudizio sul cioccolato è stato espresso, ora bisogna attendere quello sul salame, il fiore all'occhiello delle tavole imbandite delle nostre province. Forse il salame non vanta una filmografia come quella della cioccolata già processata, ma non mancarano certo gli elementi per una gustosa istruttoria. Basta soltanto attendere la data del prossimo processo.
Niente preoccupazioni: l'imputato è fuori pericolo, a tavola non s'invecchia. |