Si svolgerà dal 22 ottobre fino al prossimo febbraio, la rassegna “Ieri il Futuro”, organizzata dalla Biblioteca Bonetta e dall’Assessorato alle Biblioteche Civiche del Comune di Pavia.
La rassegna, che prevede sei appuntamenti - di cui due conferenze e quattro presentazioni di libri -, vuole evidenziare gli aspetti che pongono la scienza in correlazione con la fantascienza, che risultano non essere affatto due mondi distinti.
La fantascienza ci avvia al futuro non attraverso semplici sogni avventurosi, bensì attraverso frequenti anticipazioni di quella che sarà la vita di domani: numerosissime sono le invenzioni moderne che furono concepite dalla fantasia degli scrittori molto prima che dalla mente degli scienziati. Mai come oggi i confini tra scienza e fantascienza si sono mostrati così sottili. Non a caso la fantascienza nasce tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento: da quel periodo in avanti, infatti, la scienza ha reso possibili scoperte e invenzioni che prima potevano apparire del tutto inverosimili.
Fantascienza: un dizionario del 1937 non menziona neppure tale vocabolo; uno del 1969 definisce il termine: “sorta d’immaginazione avveniristica che trae la sua materia dall’ottimistica fiducia nell’illimitato progresso della scienza”. La fantascienza si presenta forse come il più giovane genere letterario, almeno da un punto di vista ufficiale. Nel 1926 nacque in America la rivista Amazing stories, che pubblicava romanzetti e racconti avveniristici aventi a protagonisti extraterrestri e viaggi nello spazio. Tale genere di narrazione prese il nome inglese di Scienze fiction traducibile in “Scienza romanzata” e si atteneva essenzialmente a tre temi: la creazione di nuovi esseri (Frankenstein o robot) più o meno raziocinanti, la conquista dello spazio da parte dell’uomo e della Terra da parte di spaziali, la comparsa di nuovi esseri viventi abnormi quale conseguenza delle radiazioni.
In quale anno è stato scritto il primo racconto di fantascienza? Il lettore comune, a primo colpo, proclamerebbe che il padre della fantascienza fu il geniale Jules Verne. In realtà sono molti scrittori che ora figurano nelle prime pagine delle storie della fantascienza, i quali mai avrebbero immaginato d’essere considerati pionieri di un genere di letteratura che al loro tempo non era ancora stato denominato. Ludovico Ariosto non immaginò certamente che qualcuno potesse davvero porre piede sulla Luna quando vi mandò Astolfo a recuperare il senno di Orlando; Jonathan Swift descrive nella prima metà del ‘700 un satellite artificiale; Edgar Allan Poe viene incluso tra gli autori di fantascienza per alcuni suoi “racconti dell’impossibile”. Se si nomina Conan Doyle si pensa alla letteratura gialla; egli è, infatti, il creatore di Sherlock Holmes, però viene citato fra gli autori di fantascienza per un suo romanzo che si cataloga fra quelli che trattano di mostri. Sull’argomento della distruzione del mondo e sulla rinascita di una nuova civiltà si deve citare un interessante romanzetto poco noto di Jack London “La morte scarlatta”. La descrizione di oggetti volanti, di macchine operanti al posto dell’uomo, extraterrestri, poteva soltanto rientrare nella fantasticheria, all’epoca in cui tali autori scrivevano. Oggi gran parte di ciò che prima era fantascienza è stato realizzato dalla scienza.
In occasione della rassegna sarà allestita una piccola mostra di illustrazioni di fantascienza che rimarrà aperta per tutto il tempo dell’iniziativa. |