Nell’ultimo sabato novembrino, tavola imbandita alla trattoria “La Barcela” di Travacò Siccomario, sede dell’omonimo circolo culturale, per la tradizionale S’ciankada. Ma se sulla tovaglia apparecchiata, non trovate le posate, non lamentatevi: non è una dimenticanza della cameriera, è uno dei requisiti del cerimoniale imposto dalla serata.
Per capire il perché, bisogna tornare indietro di trent’anni. Era, infatti, una serata di novembre del 1981 quando un gruppo di amici, pronti ad affrontare costine di maiale, cosce d’anatra e altri piatti di selvaggina, decisero di cenare usando solo le mani… Fu così che, liberatisi delle convenzioni sociali e delle “buone maniere” suggerite dal Galateo, riscoprirono un’atmosfera di semplicità e calore conviviale che sembrava ormai persa. Un’atmosfera che meritava di essere ricreata almeno una volta all’anno: così nacque la S’ciankada, dal dialettale “s’ciankar”, che significa appunto rompere, spezzare con le mani.
Per partecipare a questo “rito enogastronomico”, aperto a soci del Circolo e simpatizzanti, occorre dunque attenersi a un ben preciso cerimoniale… pena “l’esclusione” dalla manifestazione dei trasgressori.
Come già detto, le posate sono bandite. Si potrà cenare con l’utilizzo delle sole mani (ma non temete, la cuoca del locale verrà in aiuto ai suoi ospiti proponendo piatti che potranno essere mangiati con facilità: fette di salumi, tocchetti di frittata, ravioli, pezzi di carne al forno e dolce… non al cucchiaio).
Non sono previsti bicchieri: il vino novello, da degustare in accompagnamento alle portate, verrà servito in apposite ciotole (e sostituito da acqua per gli astemi).
I commensali dovranno indossare un grande bavagliolo, tanto quanto basta da consentire loro di “lasciarsi andare” senza troppa paura di sporcarsi. E qui si consiglia di sbizzarrire, ed esibire, la propria fantasia, perché un’apposita “giuria”, a fine serata, premierà il bavaglio più bello, quello più simpatico e quello più osé.
Possedere una grande dose di allegria e voglia di stare insieme è, infine, requisito sine qua non per godere col giusto spirito dell'iniziativa.
L’edizione di sabato prossimo sarà anticipata (ore 19.30) dalla conferenza del prof. Dario Cova sul tema “Sua Maestà il Maiale - Storia, storie di un generoso compagno dell’uomo”.
Dario Cova, Primario Emerito Onco-Geriatra e docente presso la Scuola di specializzazione in Farmacologia dell’Università degli Studi di Milano, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali. Per queste attività è stato insignito dal Presidente della Repubblica della Medaglia d’Oro “al Merito della Sanità Pubblica”, insignito della onorificenza di Commendatore dell’Ordine “al Merito della Repubblica Italiana” dal comune di Milano gli è stata conferita la “Medaglia d’Oro di Benemerenza Civica, Ambrogino d’Oro” ed è inoltre stato premiato dal Rotary International con il prestigioso riconoscimento “Paul Herris Fellow”.
La sua grande passione e la capacità di rileggere gli avvenimenti storici in modo originale, ricco di aneddoti, lo ha portato a tenere numerose conferenze ed essere coautore di numerosi volumi di grande successo.
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L’apertura ufficiale della S’ciankada” è fissata per le 20.15 e sarà sancita dal consueto taglio del nastro che inaugura “la fonte del vino novello”, una spiritosa fontanella dell’acqua (come quelle che non mancano mai in un parco giochi) riconvertita a “distributore di vino”.
Che altro aggiungere? Lavatevi bene le mani e buon appetito! |