, a seguito degli studi di una nuova Commissione, venne presentato il progetto tecnico da parte della Società “Officine di Savigliano”, presso Torino.
Solo nell’aprile 1902, il Consiglio provinciale deliberò un concreto piano finanziario con cui si stanziavano fondi per la realizzazione dell’opera, stabilendone il riparto fra lo Stato, la Provincia stessa, quella di Milano ed i Comuni interessati.
È curioso ricordare fra i parametri adottati per il contributo dei comuni, la proporzione alla
produzione d’uva ed il consumo di questa ritenuto pari ad un quintale per abitante. Si citano inoltre nella proposta le caratteristiche del territorio interessato con
45000 ettari di terreno, specialmente destinato alla coltivazione delle viti, con produzione di quattrocentomila quintali d’uva all’anno, trasportati per massima parte su veicoli ordinari per distribuirsi sul territorio lombardo.
Nel 1904 si costituì il Consorzio dei Comuni interessati con la partecipazione di 17 Amministrazioni comunali, al fine di analizzare i due progetti.
Rimaneva comunque la necessità di contenere i costi; si pensò così alla possibilità di un’opera meno costosa rispetto a quella progettata dalla Savigliano, ma altrettanto sicura.
Si arrivò quindi ad accettare l’offerta della Società Larini Nathan (di Milano, La Spezia) per il prezzo di L. 2.850.000.
Il
9 aprile 1910 avvenne la consegna dei lavori che si conclusero il 20 maggio 1912 ; il Certificato di Pubblico Transito venne rilasciato il 22 giugno.
L’inaugurazione avvenne il 7 luglio 1912 alla presenza di Vittorio Emanuele di Savoia Conte di Torino, nipote di Vittorio Emanuele II.
Il ponte presentava una lunghezza di 1040 metri su 3 travate, di cui quella centrale a 5 campate di 80 metri l’una e le due laterali di 4 campate ciascuna, anch’esse di 80 m. Il tutto sostenuto da 12 pile a fondazione ad aria compressa.
Il ponte venne gravemente danneggiato durante la seconda guerra mondiale e interrotto. Nel 1950 la Società delle Officine di Savigliano ripristinò la struttura con un intervento finanziato dalla Stato.
In epoca più recente, nel 1984 si resero necessari lavori di adeguamento della pavimentazione, dovuti al sempre più crescente traffico viario.
A 100 anni di distanza il Ponte della Becca mostra tutti i segni della sua età. Si guarda ad un nuovo collegamento per una viabilità più funzionale tra l’Oltrepò, Pavia e Milano...
Intanto, per rendere omaggio all’imponente ponte di ferro, domenica prossima si festeggia il suo centenario con una manifestazione che prevede la celebrazione, alle 10. 30, della Santa Messa e, dopo il saluto delle Autorità (ore 11.15), l’inaugurazione di una serie di mostre:
Il Ponte della Becca, 1950, Archivio “Guglielmo Chiolini”, Musei Civici – Comune di Pavia
La Becca nel ricordo del Comune di Linarolo, Comune di Linarolo
Pavia – Venezia. Storia del raid, Associazione Motonautica Pavese
Il Ponte, oggi e domani, Provincia di Pavia
Caro Mezzanino, Cooperativa Progetti
Plastico Ponte della Becca, Antonio Massola
Motori d’epoca – Centro Nautico “Amici del Po”
Barche d’epoca – Museo Storico dell’Acqua (Mezzana Corti) e Centro Nautico “Amici del Po”
L’evento vedrà la partecipazione del Corpo Bandistico “Santa Cecilia” di Belgioioso e della Federazione Italiana Motonautica, sezione di Pavia, che sarà presente con “La Barca del Sorriso” per offrire ai bambini disabili la possibilità di una giornata di prove motonautiche sul fiume.
A disposizione dei ragazzi ci saranno imbarcazioni, caschi, giubbini e istruttori federali, per provare, in tutta sicurezza, le imbarcazioni nelle acque del Ticino e del Po.
Infine, sarà in funzione un servizio bar e ristorazione a cura degli operatori locali.