Un week-end rinascimentale per rivivere i fasti dell’antica Città Ducale.
Dodici contrade, corrispondenti agli antichi “estimi”, o parrocchie, costituiscono il corteo storico del Palio delle Contrade di Vigevano. Nobili e aristocratici, maestri di corporazione, artigiani, donne e bambini, si riuniscono per salutare il Duca Francesco I, Madonna Bianca Maria, la Duchessa di Milano che, con i principi Galeazzo Maria, Ippolita e Ludovico Maria, soggiornano nell’ameno borgo, loro residenza di caccia…
Il cortile del Castello Sforzesco e la magnifica Piazza Ducale ne fanno da sfondo.
Vigevano, piccolo gioiello del Rinascimento italiano, città d’arte in cui operarono artisti come Donato Bramante e Leonardo da Vinci, si presenta ancora oggi nella configurazione del periodo Ducale (secoli XIV-XV).
La corte milanese di trasferiva qui in diverse occasioni: per festeggiare il Calendimaggio con giochi e danze; per celebrare matrimoni e ricorrenze con lauti banchetti e giostre; per organizzare battute di caccia per ospiti illustri. A maggio si ricorda, inoltre, la stipula della pace con gli abitanti del borgo e il castellano. Notario Giacomo da Policastro rinnova il suo giuramento di fedeltà al Duca. A ottobre si rinnova la devozione al Santo Patrono.
Giunto alla XXXIII edizione, il Palio delle Contrade, costituisce la più importante manifestazione della città ducale.
Alle quattro contrade già esistenti fin dal periodo Visconteo (Cicerino, Costa, Bronzone e San Martino) nel periodo successivo si aggiungono cinque nuove contrade: Strata, Predalata, Mercanti, Griona e Valle. Le contrade di Castello, San Crispino e Crispiniano e di Contado sono state create dall’Associazione Sforzinda nel 1981 per poter includere le tre rimanenti parrocchie della città di più recente costituzione. Nello stesso anno nasce il Palio di Vigevano per riprendere le antiche tradizioni di devozione al Santo Patrono e riunire l’intera città, rappresentati dagli oratori, intorno al Beato Matteo Carreri, patrono della città dal XVI secolo.
Nella giornata di sabato, nella Strada Sotterranea, verrà inaugurato (ore 17.00) il Borgo degli Antichi Mestieri, dove arti e mestieri di un tempo, gusti, sapori e profumi di un’epoca lontana rivivono per due giorni per allietare il pubblico tra storia e curiosità. Inoltre, Sollazzi e divertimenti itineranti di danzatori, musici e giocolieri, ma anche uomini in arme, mercanti, cartomanti, truffatori, millantatori e gentiluomini popoleranno il borgo antico di Vigevano concorrendo a creare un’atmosfera unica.
La Cena alla Taverna di Caprazucca, servita alla Cavallerizza del Castello Sforzesco (alle 20.30, a 25 euro a persona), sarà l’evento clou della serata. Tipiche “cibarie” di una taverna quattrocentesca saranno accompagnate dalle esibizioni di Tamburi ed Alfieri del Palio di Vigevano, Aurora Noctis con giocoleria e fuoco, Il Biancofiore con danze popolari del 1400, lo frate ciarlatano PierPaolo Pederzini e lo giullare Scacco Matto.
La giornata di domenica sarà un tripudio di ricchi e preziosi costumi, fedelmente riprodotti da dipinti e immagini dell’epoca, che sono il vanto del corteo.
Dopo la Santa Messa del mattino e la riapertura del Borgo degli Antichi Mestieri (ore 14.45), prenderà, infatti, il via, il tradizionale corteo storico per le vie del centro, con tamburi e chiarine, danze, acrobazie e giocoleria ad accompagnare i circa 500 figuranti ed animare le feste a corte.
Dalle 16.00, in Castello, al via i Giochi del Palio: Albero del melo cotogno, Corsa con le carriole e il cerchio e la Costruzione della torre del Bramante saranno le consuete sfide che impegneranno i contradaioli per la conquista dell’ambito cencio!
Una curiosità: in concomitanza con la manifestazione, quest’anno verrà organizzata la Lotteria del Palio delle Contrade. |