Una rassegna cinematografica di memoria, impegno e solidarietà, presso il Cinema Odeon di Vigevano. Il titolo della rassegna, Le mafie ci uniscono, è volutamente provocatorio e preso in prestito dall’associazione antimafie da Sudche ha pensato di utilizzarlo per una campagna volta a sottolineare come «le mafie sono un elemento strutturale di questo Paese, da Nord a Sud».
Quattro venerdì nei quali, oltre alla visione di un film a tema, sarà possibile confrontarsi con le esperienze di persone che al Nord hanno vissuto le mafie sulla propria pelle, soffrendole, contrastandole e, anche, vincendole. Ospiti che permetteranno di realizzare un vero e proprio cineforum in cui discutere il determinato film in rassegna, ma anche prendere consapevolezza di quanto le mafie siano radicate nelle regioni settentrionali, da decenni, e quale livello di colonizzazione abbiano ormai raggiunto.
Fingere che le mafie siano solo un problema del Sud Italia o che, peggio, non ci siano, non risolve il problema ma anzi lo alimenta. Milano e l'hinterland (Buccinasco, Corsico, Trezzano sul Naviglio, Bollate e altri Comuni); Torino e l'hinterland; Alessandria; Pavia; Vigevano, sono città che hanno (o hanno avuto) una forte presenza delle mafie che attraverso i loro metodi illegali hanno rovinato la giurisdizione locale. È necessario aprire gli occhi e prendere coscienza, come cittadini informati sui fatti, della necessità che ognuno faccia la sua parte, così da rompere il muro d'omertà che caratterizza in negativo il Nord
Si comincia l'11 aprile con la proiezione del film di Pif La mafia uccide solo d'estate, non mandato nelle sale di Vigevano e limitrofe: una prima visione per la Lomellina. Il dibattito, che sarà moderato da Simone Satta, co-autore del libro Pizza Sangue e Videopoker. Come la 'ndrangheta si è strutturata al Nord, da Vigevano in Lombardia (La Barriera edizioni), presenterà un parallelismo di presentazione tra Nord e Sud.
Si prosegue il 18 aprile con la proiezione del film diretto da Marco Amenta La siciliana ribelle, liberamente ispirato alla vera storia di Rita Atria, testimone di giustizia. Il dibattito, che sarà moderato dai ragazzi del presidio di Libera di Milano intitolato a Lea Garofalo, avrà come tema l'antimafia che si fa donna, mostrando con due esempi virtuosi il coraggio di donne che da Nord a Sud hanno contrastato la criminalità organizzata.
Il 9 maggio verrà presentato il documentario Bruno Caccia – Una storia ancora da scriveredi Davide Pecorelli ed Elena Ciccarello, sulla storia del Procuratore della Repubblica di Torino ucciso trentanni fa dalla 'ndrangheta e sui cui in queste settimane stanno emergendo nuove piste di indagine per una verità che non è stata ancora realmente scoperta. Interverranno i registi e i ragazzi del bene confiscato alla cosca di 'ndrangheta Belfiore a San Sebastiano da Po, in provincia di Torino, intitolato a Bruno e Carla Caccia. Il tema affrontato spazierà dalla figura del Procuratore ai beni confiscati alle mafie nel Nord Italia.
Si conclude il 16 maggio con la proiezione del Documentario 19 luglio 1992 - Una Strage di Stato di Salvatore Borsellino. Il dibattito, sarà incentrato sul racconto di Salvatore Borsellino e il suo movimento delle Agende Rosse e arricchito dalle testimonianze dei familiari delle vittime innocenti di mafia che al Nord hanno perso i loro cari per mano della criminalità organizzata.
I film saranno tutti preceduti da una breve presentazione del tema e, al termine della visione si avvierà il dibattito. |