Si conclude giovedì il ciclo di incontri pubblici organizzato dal Collegio Universitario S. Caterina a integrazione del corso in Storia delle Mafie italiane, riconosciuto dall’Università di Pavia e tenuto presso il Collegio da Enzo Ciconte, uno dei massimi esperti del settore.
Dopo aver parlato di corruzione, criminalità organizzata al nord, ‘ndrangheta, sacra corona unita e cosa nostra l'attenzione si sposterà sulla camorra. La serata avrà come titolo "Campania (in)felix: l'espansione delle camorre".
Interverranno tre esperti dell’argomento. Giuseppe Borrelli, procuratore aggiunto assegnato alla DDA di Napoli, Marcello Ravveduto, esperto di fenomeni mafiosi dell’Università di Salerno e Gigi Di Fiore, giornalista del "Mattino".
Giuseppe Borrelli è entrato in magistratura nel 1986, ha sempre svolto la sua attività in territori caratterizzati da una forte presenza criminale. Dapprima a Napoli dove iniziò mettendo a segno la cattura dei killer del giornalista Giancarlo Siani. Per oltre dieci anni da pubblico ministero è stato il protagonista di una lotta senza quartiere contro i più efferati clan del napoletano, in primis i Nuvoletta. Dal 2007 al 2009 è stato all’Ispettorato Generale del Ministero della Giustizia con funzioni di ispettore generale. Nel 2010 l`arrivo a Catanzaro come procuratore aggiunto. Sua è la firma in calce ai provvedimenti più importanti effettuati dalla Procura calabrese. Durissimi i colpi inferti alle più potenti cosche del Lametino, delle province di Cosenza, Crotone e Vibo Valentia. Quest’anno è tornato a Napoli come procuratore aggiunto e coordinatore della DDA.
Marcello Ravveduto, ricercatore in Storia contemporanea presso l’Università di Salerno. Ha scritto Libero Grassi. Storia di un siciliano normale (Ediesse, 1997), Le strade della Violenza (l’ancora del mediterraneo, 2006, Premio Napoli), Napoli… Serenata calibro 9. Storia e immagini della camorra tra cinema sceneggiata e neomelodici (Liguori, 2007).
Ha curato Strozzateci Tutti (Aliberti, 2010, Premio Paolo Giuntella) e Novantadue. L’anno che cambiò l’Italia (Castelvecchi, 2012). Con Feltrinelli ha pubblicato Libero Grassi. Storia di un’eresia borghese (2012). È autore del saggio Musiche, neomelodici e criminali ne L’Atlante delle mafie (Rubbettino, 2012). Ha scritto la voce Web e mafie del Dizionario enciclopedico di mafie ed antimafia (Ega, 2013). È componente del comitato scientifico della rivista Narcomafie ed editorialista del quotidiano “La Città”. È presidente dell’associazione “Coordinamento Libero Grassi”.
Gigi Di Fiore è un giornalista del Mattino di Napoli. Oltre all’attività giornalistica, si dedica alla ricerca storica, soprattutto su due argomenti: la criminalità organizzata e la storia del Risorgimento italiano e del Mezzogiorno in generale. Su questi temi ha pubblicato, tra gli altri: "Potere camorrista" (Age, Napoli); "Io Pasquale Galasso" (Tullio Pironti, Napoli); "1861-Pontelandolfo e Casalduni un massacro dimenticato" (Grimaldi & C., Napoli). Poi, con la Utet: "I vinti del Risorgimento" (Torino, 2004) e "La camorra e le sue storie" (Torino, 2005).
Nel 2007, per Rizzoli, "Controstoria dell'unità d'Italia", "L’impero" nel 2008, "Gli ultimi giorni di Gaeta" nel 2010 e Controstoria della Liberazione nel 2012. |