Domenica sarà possibile visitare due antichi conventi vigevanesi usualmente chiusi al pubblico, quello di Santa Maria delle Grazie in via del Convento (corso Novara) e quello di San Pietro Martire, ex sede del Tribunale in via San Pio (corso della Repubblica).
L’iniziativa, a cura della Società Storica Vigevanese, si colloca nel solco della riscoperta di spazi poco noti perché di solito inaccessibili: a maggio era stato aperto al pubblico l’isolato del Duomo, ora saranno visitabili i chiostri del convento domenicano e ciò che resta del convento francescano, che ospita abitazioni private.
Grazie alla disponibilità del Comune per quanto concerne il primo e dei residenti per quanto riguarda il secondo, le guide della Società Storica condurranno i visitatori attraverso la storia degli edifici e della città.
Entrambi i conventi sono infatti di antica fondazione: quello di San Pietro Martire risale alla metà del ‘400, quello di Santa Maria delle Grazie venne fatto edificare da Galeazzo Maria Sforza intorno al 1470. Alle vicende degli ordini mendicanti, domenicani e francescani, che li hanno eretti, si accosta la storia di Vigevano: il 6 ottobre 1696 nella sala del Capitolo del convento di via San Pio fu sottoscritto dai plenipotenziari di Savoia, Austria, Spagna e Inghilterra il documento preliminare di armistizio che concluse la guerra dei trent’anni, detto “pace di Vigevano”, mentre nell’odierna via del Convento visse e morì il beato Macassolio, le cui spoglie riposano in una cappella del Duomo.
Attraverso l’illustrazione e la descrizione delle caratteristiche architettoniche e artistiche degli edifici, le guide definiranno un percorso attraverso la Vigevano medioevale e rinascimentale, soffermandosi sulla scelta degli ordini mendicanti di stabilirsi in città e in determinate zone. |