Fondata nel 1361 per volere di Galeazzo II, che ottenne dall'imperatore la possibilità di istituire in loco uno studium generale, l'Università di Pavia ebbe la prima vera sede solo nel 1485, quando Ludovico il Moro donò la casa di Azzone Visconti composta da due cortili e da un edificio centrale, che oggi corrisponde all'Aula Foscoliana.
Attiguo all'Università, nel 1449, sorgeva l'Ospedale San Matteo e alla fine del 1600, sotto la direzione dell'architetto Pessina, iniziarono gli interventi di ristrutturazione che avrebbero conferito all'ateneo un aspetto simile a quello attuale con doppi portici, colonne doriche binate, balaustre decorate con pilastrini per il piano superiore...
I maggiori cambiamenti si ebbero comunque nel 1700, sotto la dominazione austriaca, quando l'imperatrice Maria Teresa d'Austria (da cui il celebre giallo degli edifici pubblici austriaci), diede all'architetto Piermarini l'incarico di ampliare la struttura con l'aggiunta di altri cortili.
I lavori continuarono poi sotto la guida dell'architetto Pollack, cui si devono un teatro fisico semicircolare, l'attuale Aula Volta, simile al teatro anatomico, oggi Aula Scarpa, sempre di sua ideazione. Nel 1800 l'architetto Marchesi chiuse il braccio di fabbrica che divenne il corridoio d'ingresso odierno e fece costruire lo scalone centrale e la suggestiva Aula Magna (1850).
Infine, nel 1932, in seguito al trasferimento dei dipartimenti medici nell'attuale sede del moderno Policlinico, l'Università inglobò l'ampio complesso del XV secolo che ospitava l'Ospedale San Matteo.
Per approfondire queste ed altre curiosità, domenica 5 ottobre - in occasione dell'edizione 2003 di Punta su Pavia -, l'Ateneo pavese apre i suoi cortili e le sue aule al pubblico, proponendo una serie di visite guidate che spazieranno dall'imponente Sala Teresiana, che ospita la storica biblioteca universitaria, al giardino botanico di via Scopoli.
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