Vi sono casi in cui un dovere è anche un piacere. Quando le due cose coincidono, infatti, si ottengono i risultati migliori, ma trovare questo equilibrio non è cosa facile.
È un dovere, per un ente come per un'amministrazione, quello di occuparsi della formazione dei giovani, di coinvolgerli nella realtà socio-economica che li attende al termine dei loro studi ed anche quello di aiutarli ad inserirsi in questa realtà.
È un dovere, per un giovane, quello di occuparsi della propria formazione, prestando attenzione alle dinamiche culturali e sociali che si generano e si modificano attorno a lui, e quello di stabilire un rapporto di comunicazione con le istituzioni che costituiscono il tessuto connettivo e rappresentativo di una comunità.
È un dovere, per la società tutta, pensare allo sviluppo armonico delle proprie potenzialità, conservando l'equilibrio all'interno delle comunità ristrette e sviluppando una rete di relazioni con le realtà politiche e strutturali globali.
Ma è anche un piacere, per le istituzioni, i giovani e la società intera, quello di poter avere un luogo di incontro fisico e concettuale, nel quale confrontarsi e con il quale acquisire strumenti di reciproca conoscenza e comprensione.
L'idea guida che ha portato a questa terza edizione di ZAC - Il Salone dell'orientamento è proprio questa: imparare divertendosi. Nell'accezione più seria del termine, il divertimento è anzitutto un movimento interiore, un mutamento del proprio animo di fronte al mutare degli eventi. Dunque il confronto tra i giovani e il mondo esterno (fatto di lavoro, di studio, di formazione, di esperienze umane) deve rappresentare un'occasione di movimento, addirittura di cambiamento.
La forza del cambiamento nasce su una solida base di conoscenza e ZAC, attraverso il contributo che può portare in particolare nell'area della provincia di Pavia, intende confermare la propria funzione di vetrina, di esempio, di campionario ragionato, in una parola, di specchio del mondo che attende i giovani di oggi e di domani.
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