Nel Parco della Vernavola, a metà strada tra Pavia e San Genesio, c'è un piccolo gioiello rurale, una tipica cascina a corte lombarda che è lì da sempre (ne si trovano infatti tracce in un documento storico datato al 1464)... è la Cascina Colombara.
Proprietà del Policlinico San Matteo, la tenuta è condotta dalla famiglia Tavazzani, che nutre un'autentica passione per tutto ciò che concerne la vita contadina. Una passione che ha spinto i coniugi Tavazzani a recuperare, con gusto e nel rispetto della tradizione, le varie componenti della struttura originaria e a raccogliere nel tempo oggetti e attrezzi agricoli del secolo scorso, reperiti per la maggior parte nelle campagne pavesi, trasformando così la cascina in una sorta di "museo"... che ora apre le porte al pubblico!
"Museo" è senza dubbio un termine riduttivo, perché non si tratta di qualche sala in cui sono esposti cimeli d'arte contadina: "Tutta la cascina è un museo - spiega la signora Tavazzani - è il ricordo "del tempo che fu", dei tempi in cui la cascina era un vero e proprio piccolo paese, e in esso si faceva tutto... dal formaggio alla lavorazione del legno".
All'interno della tenuta, i vari spazi sono sono stati recuperati e adibiti al loro uso originale. Si riscoprono così l'abitazione contadina, completamente arredata con il mobilio originale; il pagliericcio dove dormivano le mondine; l'antico caseificio, composto da "Cason" - dove si faceva bollire il latte -, "Camarin" - dove si separava il burro - e "Casera" - dove il formaggio veniva salato e stagionato; ma anche l'angolo del ciabattino/sellaio, del fabbro, del falegname e del "masulé" (colui che ammazzava il maiale) con i relativi strumenti di lavoro; la "Ca' d'bügà" - il corrispettivo di una moderna lavanderia -, le stalle e i recinti per i vari animali da cortile.
Ad arricchire il patrimonio storico-culturale della Colombara, nelle splendide scuderie che sfoggiano colonne in granito a sorreggere volte a crociera, sono stati "parcheggiati" anche aratri, slitte (per quando la campagna era ricoperta dalla neve), carri, biroc (l'elegante calessino da passeggio) e ben 11 trattori d'epoca. Fanno parte della proprietà anche alberi e arbusti, per un totale di 60 specie diverse: un interessante percorso botanico che costituisce una ricca panoramica sulle essenze autoctone.
Un piccolo mondo antico, dove il tempo si è fermato, dando ora modo al pubblico di riscoprire o scoprire, a chi nemmeno ne sospettava l'esistenza, il fascino della cultura e delle tradizioni contadine... testimonianza delle nostre radici.
Al momento la cascina non ha ancora ottenuto il riconoscimento ufficiale di museo, ma "Aprire le porte della Colombara al pubblico - commenta la signora Tavazzani - rappresenta il primo passo per sensibilizzare gli enti e le autorità locali sulla valenza della cascina come un patrimonio da tutelare".
"L'idea - aggiunge Gabriele Roveda, presidente del Comitato di Quartiere Pavia Nord, che ha dato un forte sostegno promozionale alla stessa - ha ottenuto il patrocinio della Provincia di Pavia, dell'Apt e dei Comuni di Pavia, San Genesio, Certosa, Borgarello e Giussago (quelli del Parco Visconteo che vorremmo ricostituire)... e sarebbe davvero un peccato veder trasformare la cascina in un centro residenziale!". |