Organizzato con il patrocinio del comune di Borgarello, la Compagnia Smaramaldi vi aspetta sabato per partecipare alla visita/spettacolo L'ultimo canto - tracce di un delitto tra le stanze di villa Mezzabarba.
I partecipanti verranno condotti attraverso le stanze ormai vuote della villa in un percorso a lume di candela ad incontrare tutti i protagonisti di un'oscura vicenda accaduta negli anni venti. Le parole, le le espressioni, i gesti di anime bloccate nel tempo e nello spazio in quel terribile momento condurranno i visitatori a scoprire la complessa verità.
10 Maggio 1925. Villa Mezzabarba è illuminata dai raggi del sole che si riflettono sul bianco dei gradini, delle colonne, dei vestiti della servitù immobile davanti all'ingresso. Il signor Gerolamo Calvi spalanca la porta della sua villa, sorride e un po' trema, teme forse che i battiti del suo cuore possano fare troppo rumore. E poi arriva. Ida Bergamasco arriva. I capelli raccolti dietro alla nuca, un copricapo bianco e un piccolo ombrello di pizzo. Ha ancora sul volto i segni della stanchezza della sera precedente, negli occhi ancora l'immagine di tutte quelle persone che la applaudono, la luce dei fari del teatro alla Scala di Milano che la abbagliano. Ma sorride con tutta la sua semplicità. Ida Bergamasco, la celebre soprano Ida è arrivata in villa per rilassarsi con l'amico Gerolamo. Tutto freme, le serve si dedicano ai preparativi, Emilia in cucina pensa alle migliori ricette, il maestro di musiche accorda per bene il pianoforte, Antonia, moglie di Gerolamo, guarda arrivare l'ospite dalla finestra e si morde un labbro fino quasi a farlo sanguinare. È molto bella Ida; leggera come un fiore, un'ape, sale i gradini e la sua risata riempie tutte le stanze di villa Mezzabarba. Quella risata ancora si sente a volte, rimbalza ancora sulle pareti, sui vetri. Anche se Ida non c'è più.
A due giorni dal suo arrivo il suo corpo non danza più nelle stanze ma è immobile. I suoi capelli, cosi ben raccolti, ora sono mossi dal vento, sporchi di terra, in mezzo alle foglie del giardino. La villa come un sarcofago la custodisce, la protegge.
Da quel giorno tutti gli abitanti della villa, come immortalati all'improvviso in una foto di gruppo, sono rimasti con lei e popolano quelle stanze, quei corridoi. Li si sente palare. Forse parlano da soli ma forse no, forse parlano per un motivo, forse semplicemente chiedono aiuto. |