Gli Psycho(?)Rockstar nascono nei primi mesi del 2003 dall'idea di Ale.K (Alessandro Caputo), alla chitarra, e H:Ate (Francesco Trecate), al basso. Ai due si aggiungono dapprima Paolone (Paolo Maggi) alla batteria, e in seguito Zukko (Daniele Zuccotti) alla voce; dal gennaio 2004 a Paolone è subentrato il batterista Andrea Risso.
La band ha un'impronta hard-rock, interpretato però in tutte le sue sfaccettature. Cercando di proporsi in una veste simile a quella dei Faith No More, uno dei gruppi da cui principalmente traggono ispirazione, gli Psycho(?)Rockstar attraversano il maggior numero di generi possibili, dall'hard-core allo stoner, dal crossover al funky, fino alle sonorità tipicamente elettroniche, tutto però sempre in chiave rock.
Nell'aprile 2004 la band registra il demo-CD "Psycho(?)Rockstar 2004". Il gruppo è anche molto attivo per quanto riguarda i concerti; gli Psycho(?)Rockstar hanno saputo mostrare la loro coinvolgente e dinamica dimensione "live" nell'estate 2003 e, dopo una pausa dovuta alla preparazione del CD ed al cambio di batterista, sono tornati nei più noti locali della zona con una fitta serie di concerti da febbraio 2004.
Ho ascoltato il Demo ed eccovi il resoconto.
Il primo brano, "Lampi", ..hum…ci sono degli spunti interessanti nella base musicale, nella calibratura di un poco di elettronica, con quella cadenza "stanca" che rende in linea con un rock nella "main stream" dei gruppi giovani italiani.
Ma, al secondo brano (Vivo in stereo), ...ecco! Ci siamo!. Ottimo rock, pieno di ritmo, riff indovinati e testo che scorre. Questo è sicuramente il brano migliore del CD, quello che svela le potenzialità e la linea che andrebbe seguita.
Il terzo, "Agitato, non mescolato", strizza un pò l'occhio alla posse e risulta meno spontaneo e un pò più ruffiano.
Al quarto brano, "Oltre il buio", siamo arrivati alla quasi-ballata rock. Non è male! Forse un maggiore lavoro sulle voci non avrebbe guastato. Però i ragazzi hanno più numeri di quanto loro stessi non credano, nascondendosi dietro una sfrontatezza più apparente che reale. Dovrebbero avere il coraggio di "buttare a mare" i vari Litfiba, Afterhouse e tutto quello che il popolo dei concerti sembra pretendere da chi sale su un palco.
Il quinto brano, pur ripetendo lo schema del testo quasi-rap, presenta una solidissima base ritmica rock di tipo Zeppelin/Kravitz.
In conclusione: forza ragazzi, le idee ci sono, la strada è segnata. Dovete lavorarci sopra con caparbietà, convinti delle vostre idee (e non delle influenze esterne), creandovi un progetto e degli obiettivi da raggiungere.
Questo non è che il primo scalino.
Potete trovare, nella sezione dei file audio, il brano Vivo in Stereo. |