Uno "zoom" sui comuni della nostra provincia per conoscerli "più da vicino": dove si trovano, quali bellezze storico-artistiche nascondono e quali sagre eno-gastronomiche ripropongono le loro tradizioni e i loro prodotti tipici.
Iniziamo con Stradella ma, per altre 11 puntate, presenteremo altrettanti paesi oltrepadani che con essa hanno qualcosa in comune... a voi, cari lettori, scoprire cosa.
Situata sulla riva sinistra del torrente Versa, Stradella sorge su di un grande terrazzo collinare, in un punto in cui le ultime propaggini dell'Appennino quasi toccano il Po.
Stradella, dall'antico stricta via, di antico non ha certo solo il nome. Il suo centro, di probabili origini romane, si trova sul tracciato della via Postumia. Pare inoltre che la zona, forse per posizione strategica e fertilità dei terreni, fu abitata in precedenza anche da tribù di Liguri e dai Celti. Prima del 1000 compare il nome della Rocca di Montalino che, ancora oggi, sovrasta l'abitato. Qui, in posizione isolata in cima al poggio, si trova la Rocca di Montalino (citata in un documento del Barbarossa nell'XI secolo) che, attualmente adibita a residenze private, presenta finestre differenti per foggia e struttura ed un loggiato cinquecentesco chiuso in seguito alla realizzazione di una veranda. Donata poi al Vescovo di Pavia, che diventa feudatario di Montalino e Stradella, la rocca vede sorgere alla fine del 1100 la bella basilica di S. Marcello in Montalino, importante monumento d'impronta romanica.
Teatro di scontri tra i Piancentini e Pavesi, verso la fine del 1200 il borgo venne saccheggiato ed incendiato, cosicché, nel 1300, il Vescovo Guido di Langosco fece costruire a sua difesa le grandi mura di mattoni lunghe un miglio, entro le quali, successivamente, i Visconti fecero erigere la Rocca inferiore.
Dopo i Visconti e gli Sforza, gli stradellini seguirono le sorti della Lombardia subendo la dominazione francese, spagnola ed austriaca. Attorno all'800 fu possedimento della casa di Savoia che, dopo la definitiva sconfitta di Napoleone, riprese ad amministrare il borgo. La Rocca inferiore, acquistata dal Comune, venne abbattuta per aprire la piazza del mercato (l'attuale piazza Vittorio Veneto), e con essa il commercio di prodotti agricoli - tra cui l'ottimo vino - e i tessuti filati e tinti in paese. Sulla piazza, risparmiata dalle rivoluzioni armate, svetta ancora l'imponente simbolo di Stradella, la Torre civica, unica testimonianza diretta dell'antica città forte.
Poco distante dalla Torre merlata, si possono inoltre ammirare la bella sede del municipio, il seicentesco Palazzo Isimbardi, e la Parrocchiale, della stessa epoca, dedicata ai Santi Nabore e Felice.
Passando per Stradella, val poi la pena visitare anche i suoi musei: il Museo della Fisarmonica, intitolato a Mariano Dallapè, che, nel 1876, impiantò a Stradella il suo primo laboratorio per la costruzione delle fisarmoniche, rendendo celebre (almeno dal punto di vista musicale) il paese in tutto il mondo, ed il Museo Naturalistico con le sue sezioni di botanica, ecologia, ambiente, ma soprattutto, geologia e paleontologia con reperti delle nostre zone
Uno spunto per fare un salto a Stradella? Oltrepiù, la mostra mercato delle attività produttive, del commercio e artigianato che si tiene ogni secondo fine settimana di giugno. |