Canevino sorge su di un colle da cui domina la Val Versa e la Valle Scuropasso. Favorito da clima mite e aria salubre, e circondato da boschi e vigneti che regalano ottimi vini bianchi e rossi, Canevino è un tipico paese oltrepadano che offre spunti interessanti per piacevoli passeggiate.
La sua fondazione potrebbe essere attribuita ai Liguri. A supporto di quest'ipotesi è l'origine del nome: Can e Van, due termini liguri che significano rispettivamente ginestra e valle.
In epoca medievale Canevino faceva parte del feudo di Cicognola, poi passò sotto Galeazzo Visconti, mentre nel XVIII secolo fu nelle mani dei Barbiano di Belgioioso. In tempi più recenti, durante la seconda guerra mondiale, è stato rifugio di partigiani, di cui viene ricordata la vittoria in un cippo, datato 14 febbraio 1945, in località Bacà Mollio.
Ma ciò che più caratterizza la sua storia è il fatto di trovarsi sul tracciato dell'antica "Via di San Colombano". Una strada che, valicando il Passo del Penice e la Valle Versa, e attraversando il Po, arrivava in prossimità di San Giacomo della Cerreta, mettendo così in comunicazione la capitale dei Longobardi con Bobbio e con il nucleo monastico di San Colombano.
Nel 930, fu proprio lungo questa via che Re Ugo fece trasportare - allo scopo di indurre la restituzione di alcuni terreni usurpati - le reliquie di San Colombano da Bobbio a Pavia. Si narra che durante il passaggio del sacro corteo per Canevino, un fanciullo muto dalla nascita acquistasse la voce: un miracolo che valse a Canevino la citazione, unitamente solo a Bobbio e Pavia, nei documenti dell'epoca.
A questo paese, immerso nella quiete, è da sempre legata un'atmosfera di "sacralità": la Chiesa di Canevino, fu una delle prime chiese cristiane dell'Oltrepò. Un edificio che svetta dall'alto del colle e che, anche solo per l'eccezionale posizione panoramica che offre una visuale a 360° dal Penice alle Alpi, vale sia i 133 gradini della scalinata che la raggiunge, sia una visita a Canevino. |