Partendo da Pavia, superate il fiume Po attraversando il Ponte della Becca e proseguite in direzione Broni-Stradella... percorsi 23 chilometri, all'interno della zona collinare compresa tra queste due località, per la precisione tra la valle Versa e la valle Scuropasso, incontrerete Canneto Pavese.
Le sue origini risalgono all'anno 1000. Caneto era il luogo in cui sorgeva la chiesa, mentre Montù dè Gabbi, in virtù della famiglia che lo ebbe in signoria dal XII al XV secolo, identificava il paese. Dopo i Gabbi, nel 1436, fu la volta dei Visconti ma, già nella seconda metà del '400, divenne possedimento degli Sforza.
"Caneto" divenne Canneto solo nel 1886, epoca in cui il suo "vino de Caneto", già veniva venduto in tutt'Italia e perfino esportato in America.
I territori in forte pendenza coltivati a vite occupano l'80% della superficie agricola e sono, per lo più, destinati alla produzione di Sangue di Giuda e Buttafuoco.
Canneto, premiata all'esposizione internazionale di Buenos Aires nel 1902, organizza - dal 12 al 16 luglio - la sua "Rassegna del vino" con esposizione, degustazione e vendita delle varietà, qui prodotte, della bevanda tanto cara a Bacco.
Non mancano poi banchetti gastronomici, spettacoli, musica e danze... Un'ottima occasione per visitare il grazioso paesino oltrepadano che, non solo gode di posizione panoramica, ma offre anche spunti storico-artistici nella chiesa parrocchiale e in quelli che sono i resti di uno dei castelli che, in tempi passati, fu tra i più importanti dell'Oltrepò: il Castello Candiani.
E' inoltre accertato che a Canneto vi fosse un altro maniero, probabilmente edificato nel XIV secolo. Lo attestano i resti attualmente conservati nella tenuta Malaga: la base scarpata esterna alla cascina, una finestra fortemente strombata e le volte a botte all'interno parrebbero infatti rappresentare elementi caratteristici della struttura di un'antica fortezza. |