Nel 2005 - dichiarato dall'Onu e dall'Unesco anno mondiale della fisica -, Pavia è capofila e sede principale di un grande evento: "Albert Einstein, ingegnere dell'universo", mostra realizzata in collaborazione con l'Istituto di Storia della Scienza Max Planck di Berlino e ideata per celebrare Einstein e il centenario del 1905, anno in cui lo scienziato pubblicò cinque articoli destinati a rivoluzionare i fondamenti della fisica.
Ciascuna delle sedi coinvolte - dopo Pavia, Bologna, Firenze, Bari e Berlino - svilupperà, all'interno del comune filo conduttore, aspetti particolari che in qualche modo la legano al grande scienziato.
Dal 1894 al 1902 la famiglia di Albert visse in Lombardia, tra Pavia e Milano, impegnata nelle attività di un'azienda elettrotecnica. A Pavia Albert e la sorella Maja strinsero legami di amicizia destinati a durare tutta la vita; in questi stessi anni il giovane Einstein scrisse il suo primo articolo scientifico, il Pavia paper... Su questo periodo è stato realizzato un documentario che sarà proiettato nella sala multimediale del Museo della Tecnica Elettrica, sede dell'esposizione pavese.
I 1200 mq del percorso espositivo ospitano documenti, foto e strumenti scientifici d'epoca, filmati, interviste "impossibili" tra personaggi famosi, postazioni multimediali ed exhibit interattivi (per consentire ai visitatori di ripetere alcune fondamentali esperienze) che condurranno il pubblico alla scoperta dei molteplici volti di Einstein, scienziato, uomo, vittima e protagonista degli entusiasmi e dei drammi del '900.
La mostra parte dai grandi temi della fisica, si snoda attraverso le visioni sette-ottocentesche relative a Meccanica, Elettromagnetismo e Termodinamica e mette in evidenza i problemi al confine tra queste discipline, problemi che conducono Einstein ai lavori del 1905.
È da qui che si dipartono i due grandi filoni di ricerca dello scienziato, la relatività, dalla speciale alla generale, e la fisica dei quanti, accompagnate dalla continua tensione di Einstein verso l'elaborazione di una teoria del tutto, verso la scoperta di un'unica forza, di un'unica legge fondamentale della natura... Comprendere la natura significava conoscere "la mente di Dio": "sottile è il signore" scriveva "ma non malizioso"; "Dio non gioca a dadi".
Questi temi accompagnano l'intricato percorso della vita di Einstein, lungo il quale, nell'intrecciarsi di aspetti scientifici e sociali, affiorano momenti strettamente collegati alla storia del nostro paese: il giuramento di fedeltà al regime fascista imposto al mondo accademico, le leggi razziali, l'allontanamento degli ebrei dalle istituzioni scolastiche e culturali, il dramma di chi fu costretto a soccombere o a fuggire. In questo clima gli scienziati dovettero compiere drammatiche "scelte" etiche, a cui non si sottrassero, tra gli altri, né Albert Einstein né Enrico Fermi, i cui nomi sono legati alla costruzione della bomba atomica.
L'ultima parte della mostra è dedicata all'importante contributo che l'opera di Einstein ha dato al cambiamento del modo di percepire il mondo, e, conseguentemente, al nostro attuale modo di vivere e di comprendere noi stessi. Questa sezione della mostra è volta a illustrare al visitatore la scienza e la cultura del nostro presente. Qui università e centri di ricerca presenteranno, con i loro esperimenti e il loro lavoro, le numerose sfide nelle quali la fisica è oggi coinvolta. |