"Fortunato come un cane in chiesa"? E chi ha detto che non sia il benvenuto? Se poi l'amico a quattro zampe è un cane da caccia e la chiesa è quella di San Michele, non solo sarà gradito, ma potrà addirittura partecipare alla Santa Messa in veste di protagonista!
Per festeggiare Sant'Uberto, patrono dei cacciatori, l'Urca (Unione Regionale Cacciatori dell'Appennino) organizza, il prossimo sabato pomeriggio, una funzione religiosa del tutto particolare che si ripete con successo da cinque anni a questa parte.
All'ingresso della chiesa pavese verrà distribuito a tutti i partecipanti un rametto d'abete: i signori lo apporranno sul loro cappellino, mentre le signore lo appunteranno al bavero della giacca da caccia, magari in tweed... perché per l'occasione i presenti indosseranno tenute dettate dalla moda venatoria sfoggiando camicia a quadrettoni, pantaloni lunghi di panno sormontati da calzettoni, panciotto a cartucciera, giubbe nelle tonalità del verde, carniere e stivali al ginocchio... insomma già le sole mise rappresenteranno un'attrazione che contribuirà a creare la giusta atmosfera.
Prima che il parroco inizi ad officiare, i fedeli compagni di avventure dei cacciatori dell'Urca - per questa cerimonia eccezionalmente ammessi in chiesa - saranno schierati compostamente di fronte all'altare maggiore, in attesa di ricevere la benedizione.
Ad accompagnare la Santa Messa saranno le note dei corni da caccia dei suonatori della Val di Lana (provincia di Bolzano) agghindati con folcloristici abiti tirolesi.
Non mancherà un momento di raccoglimento con la Preghiera del cacciatore di montagna, che dalla sua scomparsa viene dedicata al primo presidente dell'Urca Lombardia Roberto Gatti, per poi finire con il tradizionale brindisi con grappa che chiuderà la cerimonia sul sagrato della chiesa.
Il presidente dell'Urca, Giorgio Beolchini, ricorda che in questa giornata qualsiasi "Fido", purché educato e mansueto, sarà ben accetto in San Michele. |