Si nasce con un dialetto in bocca, che non dimenticherai mai. Le lingue che impari puoi anche scordarle, il dialetto, invece, ti rimane dentro, come il ricordo della tua terra , come segno indelebile delle tue origini.
Queste le parole di mia zia, emigrata in un altro continente da quasi un trentennio, che, nel tempo, ha "perso" l'italiano, ma che parla in dialetto come se non si fosse mai allontanata da casa...
Il dialetto è cultura così come il teatro legato al territorio; lo sa bene l'Assessorato alla Promozione delle Attività Culturali della Provincia di Pavia, che da qualche anno si fa promotore di una seguitissima manifestazione: il Festival Provinciale del Teatro Dialettale, giunto alla sua quarta edizione.
Nel cartellone 2006 sono presenti un po' tutti i dialetti della provincia di Pavia - spiega l'assessore Virginio Anselmi - con dodici spettacoli che da febbraio a marzo altrettante Compagnie metteranno in scena al Teatro dell'Oratorio di Broni.
Il crescente interesse verso questo importante appuntamento - continua l'Assessore - ha suscitato l'idea di sviluppare un progetto più ampio che permetterebbe di portare, a partire dal prossimo anno, il festival in tre località della provincia in modo da raggiungere tutto il pubblico lomellino, pavese e dell'Oltrepò, che ci segue con immutata simpatia e passione.
Tra i progetti dell'Assessorato, ce n'è uno ancor più ambizioso, quello di organizzare una sorta di Circuito Teatrale Minore atto al rilancio di tutte quelle realtà locali (corali, bandi, compagnie teatrali) che con i loro spettacoli spesso non hanno la visibilità che meritano.
Ad inaugurare, il prossimo 4 febbraio il Festival Provinciale del Teatro Dialettale, lo spettacolo "I strolug ad Caiar" della Compagnia Vox Populi di Pieve del Cairo.
Le nostre commedie - racconta la responsabile (e autrice) della compagnia Elisabetta Lucca - hanno sempre un'ambientazione tardo rinascimentale e si ispirano ad un fatto storico del paese sul quale, poi, costruiamo la trama.
Mi sono sempre chiesta come mai gli abitanti di Cairo sono chiamati strolug , mi sono documentata ed ho scoperto la triste storia di Eurosia, giovane popolana, che si era innamorata del capo degli armigeri della famiglia Isimbaldi. Ciò suscitò l'invidia di una nobildonna che per gelosia accusò la ragazza di stregoneria che per questo venne poi arsa viva.
Il vero significato del termine dialettale strolug definisce "una persona originale nell'abbagliamento" a ricordo di quelle colorate e ampie gonnellone che vestivano le gitane che parlavano di astrologia.
Così ho scritto questa commedia che narra le vicende di due popolane, madre e figlia, che si improvvisano astrologhe e che ne combinano di ogni...
A distanza di un mese, il 4 marzo, in cartellone il divertente spettacolo della Compagnia Teatrale Borlotti Burloni di Gambolò con la commedia "Che surpresa al dì d'la festa" scritta da Flavio Colombo.
Le nostre storie - racconta lo stesso Colombo - spesso sono ambientate in campagna e raccontano le vicende di una tipica famiglia patriarcale degli anni '40 e '60. E' così anche per "Che surpresa al dì d'la festa" , che si sviluppa intorno alla famiglia Borlotti, composta da padre madre e un figlio scapolo, proprietaria di una tenuta in Gambolò che organizza una rimpatriata invitando a pranzo, il giorno della festa patronale, i fratelli e la sorella, che da anni, non vivono più in cascina... |