Con qualche ora libera a disposizione, scarpe comode - i ciottoli che pavimentano molte vie sono tanto caratteristici quanto impervi - occhi curiosi e l'idea di un filo conduttore per la nostra passeggiata, percorriamo ancora una volta le suggestive vie del centro storico di Pavia.
Costeggiamo appena i monumenti più celebri e conosciuti della città, per andare invece alla ricerca di testimonianze di arte popolare sotto forma delle immagini mariane dipinte sull'esterno di molti edifici.
Questi affreschi, di cui raramente conosciamo l'esatta data di nascita e quasi mai il nome degli autori, sono eccezionali testimonianze di devozione collettiva, di una religiosità antica, complementare a quella "ufficiale" incarnata dalle chiese e dalle opere d'arte lì custodite.
Le raffigurazioni della Madonna sugli esterni delle case sono interessanti anche per la storia del costume: attorno a questi dipinti ci si riuniva la sera per recitare il rosario, ma pure per il piacere di incontrarsi vivendo così importanti momenti di aggregazione. In tempi ancora più lontani, quando l'illuminazione stradale non esisteva, queste Madonne, costituivano punti di riferimento - spirituale e fisico ad un tempo - per viandanti sperduti nella notte, poiché presso di loro ardeva sempre almeno un lume votivo.
La nostra passeggiata potrebbe iniziare da via dei Liguri. Scendendo verso via Cardano sul muro dell'ultima casa a sinistra si trova un antico affresco dalle tinte vivaci rappresentante la Madonna con il Bambino e San Siro in gloria. Tra i personaggi che circondano la Vergine spicca a torso nudo e con il corpo trafitto dalle frecce, San Sebastiano, uno dei santi invocati contro la peste. Forse l'affresco fu eseguito come ex-voto per lo scampato pericolo da una pestilenza, oppure come strumento di protezione nei confronti della stessa
Passando davanti a San Teodoro e percorrendo il ripido e pittoresco vicolo Terenzio, scendiamo poi verso via Porta Pertusi, dove a fianco di un voltone si trova un'immagine della Madonna del Rosario, particolarmente cara e venerata dagli abitanti del rione di Porta Calcinara.
Dirigiamoci verso corso Garibaldi, dove al numero 12, incassato nel muro di una casa a livello del primo piano ci attende un vero e proprio gioiello; un prezioso bassorilievo quattrocentesco in terracotta di fattura foppesca, rappresentante una Madonna allattante e due angioletti che le reggono il velo. Un'altra terracotta, policroma in questo caso, si trova all'incrocio tra via Morazzone e vicolo San Colombano in quella che una volta si chiamava contrada della volta rabiusa. Si tratta di una Madonna con il Bambino dall'espressione molto dolce ed affettuosa che ricorda antiche icone orientali
Ancora in corso Garibaldi, all'incrocio con via Villa Glori, è possibile ammirare una Vergine con il Bambino, purtroppo non in buone condizioni: è la Madonna di Casa Griffini, probabilmente affrescata nel XVIII secolo.
Poco più avanti percorrendo via Corridoni giungiamo in piazzetta di Porta Palacense, dove in una cappelletta chiusa a vetri ci attende una bellissima e commovente immagine di Madonna Addolorata, Mater Dolorosa come recita la scritta, con Cristo morto sulle ginocchia.
Ritorniamo per l'ultima volta in corso Garibaldi e imbocchiamo via Lunga: questa strada chiusa al traffico che, all'inizio strettissima, scende, verso il fiume costeggiata dagli alti muri di cinta delle abitazioni, sembra evocare un'altra dimensione temporale e pone il visitatore nella condizione di spirito più adatta per accostarsi al successivo affresco mariano. Coperta da un tetto a cavaliere della via e protetta da un'edicola di legno e vetro, la seicentesca Madonna della Stretta Lunga era un tempo molto famosa e venerata a Pavia. L'affresco raffigura la Vergine con il Bambino, il quale reca in una mano un fiore; inginocchiato accanto a loro c'è l'immancabile San Siro e dietro il santo un angioletto porta un cestino con i pani e i pesci.
Nella zona rivierasca le immagini mariane sembrano moltiplicarsi rivestendo il particolare significato di protezione contro i pericoli del fiume. Così, dirigendoci verso il Ticino troviamo ben tre rappresentazioni della Madonna Assunta che tradizionalmente venivano festeggiate dal popolo nel giorno di Ferragosto con una processione che si snodava dall'una all'altra: l'Assunta di via Porta Nuova, dipinta all'interno di un cortile il cui portone è generalmente sempre aperto, l'Assunta di via Porta Damiani, un tripudio di colori caldi e dorati e, infine, l'Assunta della Rocchetta.
In via della Rocchetta, luogo ricco di storia e tradizione, termina la nostra proposta di itinerario e inizia, forse, da parte del visitatore curioso la ricerca delle tante altre immagini mariane che si trovano affrescate un po' ovunque nel centro storico di Pavia. |