Feudo della famiglia Botta a partire dalla fine del Quattrocento, l'abitato di Torre d'Isola per secoli consistette semplicemente in un gran cascinale comprendente da un lato la casa, il giardino e la cappella padronale, dall'altro i locali di servizio e le abitazioni dei contadini.
La proprietà era affidata ai figli cadetti della famiglia Botta Adorno, cioè non ai primogeniti, bensì ai fratelli minori che si dedicavano alla carriera militare. Figlio cadetto fu pure il marchese Antoniotto Botta Adorno, nato nel 1688 e destinato all'esercito fin da giovanissimo.
Egli è ricordato come il fondatore della villa, ricostruita nella prima metà del Settecento da anonime maestranze sull'impianto del palazzotto più antico. L'edificio, preceduto da un maestoso cortile d'onore con tappeto all'inglese, si affaccia verso la piazza del paese; il corpo di fabbrica principale, porticato a pian terreno, è raccordato a due ali laterali minori, a loro volta unite a due dipendenze di altezza inferiore. L'insieme è molto armonico ed elegante, semplice e scenografico allo stesso tempo.
Dall'ala destra si passa alla grande corte agricola con la cascina, le stalle e oggi in parte adibita a complesso residenziale, mentre la facciata posteriore della villa introduce, mediante una sinuosa doppia scalinata, al lussureggiante parco digradante verso il fiume, ombreggiato da numerose varietà vegetali e impreziosito da serre.
L'interno della villa conserva molti arredi d'epoca ed è artisticamente decorato da stucchi e affreschi; più volte ricorre lo stemma di Antoniotto che, carico d'armi, bandiere, tamburi e della Croce di Malta, ricorda imperiosamente l'ardore guerresco di questo straordinario personaggio, il cui fantasma si dice abiti ancora l'ala più antica del palazzo.
Nell'Ottocento la villa fu sede di un salotto letterario molto apprezzato dai nobili pavesi e frequentato anche da Ugo Foscolo. In quel secolo, attraverso legami matrimoniali la proprietà passò prima ai Cusani Visconti, poi ai Litta Modigliani e quindi ai Morelli di Popolo che ancora oggi risiedono nella splendida dimora.
Della residenza Botta Adorno faceva parte anche la chiesa della Madonna della Neve, oggi parrocchiale di Torre d'Isola, ricostruita nel 1703 sull'area di un preesistente oratorio. La graziosa chiesetta, a una sola navata e due altari laterali, è un purissimo esempio di architettura settecentesca. A sinistra della facciata sorge il sepolcreto di alcuni membri della famiglia Botta Adorno. |