Cari amici, la visita che vi propongo ha un po' il sapore della sfida. Che ne dite di un percorso nell'arte e nella storia di questa chiesa, fatto di personaggi ed avvenimenti a volte singolari; appositamente studiato per chi non è un esperto del settore?
Per prima cosa sappiate che la facciata concava del Duomo, in stile barocco, realizzata su progetto del vescovo Juan Caramuel de Lobkowitz alla fine del 1600, è solo una quinta architettonica, che nasconde la costruzione originale... ma altre curiosità ci attendono all'interno.
Varchiamo la soglia della chiesa, intitolata a Sant'Ambrogio. Ecco lo scenario che ci appare: un elegante edificio cinquecentesco, voluto dal duca Francesco II Sforza, dove più stili architettonici si combinano sapientemente. Affreschi ottocenteschi, realizzati dal vigevanese Giovan Battista Garberini e dal piemontese Gonin, caratterizzano le navate, il transetto e la cupola.
Incamminiamoci lungo la navata laterale destra, dove possiamo ammirare il fonte battesimale, in cui venne battezzata il 5 ottobre 1858 Eleonora Duse, grande attrice drammatica, nonché musa dannunziana. La Duse nasce a Vigevano per puro caso due giorni prima; i genitori, artisti di strada, sono in viaggio verso Milano.
Segue la cappella della Visitazione, dov'è sepolto il beato Cristoforo Macassolio, vissuto a Vigevano nella seconda metà del 1400. Giunto in Duomo dopo varie peripezie, in un secondo tempo. Si dice che una mattina di circa cento anni fa, il beato abbia fatto trovare il suo sepolcreto in Santa Maria delle Grazie completamente aperto. Quello è stato il segnale. Voleva essere trasferito in Duomo.
Da non perdere la cappella intitolata a San Carlo Borromeo che, in visita alla diocesi nel 1578, l'ha risparmiata dall'ennesima pestilenza. Qui sono conservate le opere di maggior pregio: la pala cinquecentesca attribuito a Macrino d'Alba che raffigura San Bermardino, la Vergine con il Bambino ed il già citato Padre Cristoforo Macassolio. Sempre qui sono due mosaici di scuola vaticana del primo novecento che raffigurano l'apparizione del Sacro Cuore a Santa Margherita e la Crocifissione.
Spostiamoci ora verso la navata laterale sinistra per notare la cappella "Biffignandi", dove è conservato il polittico di Bernardino Ferrari del 1510. La famiglia Biffignandi ha ottenuto da Federico Barbarossa l'autorizzazione ad estrarre oro dal Ticino nel XII secolo.
Interessante anche la cappella del Redentore con grande tavola di Bernardino Gatti e modello ligneo del Duomo di Antonio da Lonate, realizzato attorno al 1530 per Francesco II Sforza.
Vi lascio con un quesito: confrontate il campanile del Duomo con quello del modellino... |