Tappa da 107 Km. Abbiamo pernottato e siamo ripartiti sulla sponda destra del Po al confine di tre province: Rovigo, Ferrara e Mantova; il paesino si trova in territorio di Ferrara e da qui siamo entrati nel Polesine, vicino al delta del Po...
E' il quarto mattino che ci vede inforcare le bici e ripartire. Ormai tutti i preparativi sono automatici e il pensiero è concentrato solo sul percorso e le curiosità da vedere. Per la prima volta siamo passati, anche se solo per mangiare e pernottare, sulla sponda orografica destra del Fiume, in luogo di confine, da tempo immemore fra tre regioni: Lombardia con la provincia di Mantova, Veneto con la provincia di Rovigo ed Emilia Romagna con quella di Ferrara...
Poteva mancare una postazione fortificata messa a guardia dell'avamposto? Certamente no ed infatti veniamo a sapere che esiste una fortezza poco fuori l'abitato di Stellata dal nome che è tutto un programma: la Possente Rocca. Vi arriviamo, ovviamente pedalando e in effetti, a parte le piccole dimensioni, le mura promettono di rimanere erette ancora per chissà quanti secoli, onorando il suo nome.
Soddisfatta la nostra curiosità riattraversiamo il Po sul lungo ponte e ci riportiamo sulla sponda sinistra per abbandonarla subito onde evitare una lunghissima ansa che ci avrebbe allungato eccessivamente il percorso. Passiamo paesini come Ficarolo, Trento, Argine Valle, Fiesso, Viezze lungo stradine secondarie di tutta tranquillità per arrivare a Polesella, dove ci ricolleghiamo al Grande Fiume.
Risaliti sull'argine la posizione elevata e il tratto appena percorso ci convincono che quanti asseriscono che la pianura è sempre tutta uguale e monotona, sicuramente non l'hanno mai percorsa in bici: troppo veloci le automobili e i treni per assaporare le differenze che si scoprono con calma passando davanti a noi i chilometri. E mano a mano che ci avviciniamo al Delta la terra cambia colore, piena com'è di sabbia e di conseguenza anche le coltivazioni sono diverse, e anche l'aria prende un odore diverso avvicinandosi il mare.
Un'altro fatto ci ha colpiti, anche se è una cosa ovvia: ogni sera, arrivando nell'albergo prescelto, parlando con le persone addette, le abbiamo sentite esprimersi con inflessioni dialettali sempre diverse e con sempre meno punti in comune con il nostro, compreso il ritmo della parlata. Cerchiamo di imitarle ma il risultato è veramente buffo e non ci resta che riderne.
Le dimensioni del Fiume sono impressionanti e ci tornano alla mente le immagini delle inondazioni che periodicamente queste terre e queste popolazioni devono subire. La quantità d'acqua deve essere immane per uscire dalle pur ampie sponde! Eppure ricominciano sempre daccapo, con una ammirevole costanza e amore per la loro terra.
Vediamo, dalla parte opposta a noi, dove si stacca il ramo denominato Po di Goro, il più meridionale dei rami che formano il Delta. E infine, dopo Contarina, eccoci finalmente a Loreo, tappa d'arrivo di oggi.
Il posto dove sorge l'albergo, gradevolmente somigliante ad un angolo di Venezia rigorosamente in stile, merita una foto. Ed è bellissimo chiudere la giornata cenando con gli amici Letizia e Massimo, compagni di escursioni in montagna che hanno da oggi traslocato definitivamente da Pavia a Padova e, finita la fatica, non hanno esitato a raggiungerci per passare la serata, ovviamente a base di pesce e chiacchierate. |