Tappa da 56 chilometri. Il percorso raggiunge la provincia di Rovigo, in Veneto, si assapora già l'aria di Venezia, la nostra ultima meta...
Ultimo giorno oggi, la meta è vicina e sono combattuto da un sentimento di tristezza per la prossima fine del viaggio e, all'opposto, da una sensazione di felicità per avercela fatta. Comunque si parte con un cielo color latticino che non è il massimo.
In queste campagne mi colpiscono gli enormi campi coltivati a radicchio, il trevigiano, che la fa da padrone fra le verdure del posto. Lungo il canale che costeggiamo compare all'improvviso un palazzo in perfetto stile veneziano, che effetto vederlo qui in mezzo alle campagne, e non lungo le calle della città!
Arriviamo ora all'Adige che risaliamo per un tratto in cerca di un ponte su cui valicarlo. Certo, dopo le dimensioni del Po, sembra un largo canale e poi c'è un bel vento contrario che ci obbliga ad appiattirci sul manubrio per fendere l'aria.
A Cavanella d'Adige imbocchiamo una stradina parallela alla ben più trafficata Romea, ricca di storia ma anche di veicoli... ci guardiamo bene dal percorrerla. E, più avanti, ci inoltriamo fra le foci dell'Adige e quelle del Brenta perché oggi Osvaldo ha una "visita parenti" da effettuare. Un suo cugino abita qui e non vuole perdere l'occasione di salutarlo, assecondato volentieri da me ed Alberto che curiosiamo tra i microscopici paesini della zona. E superiamo anche il Brenta, da cui puntiamo decisamente verso Chioggia.
L'ingresso nella cittadina è al rallentatore, è giorno di mercato, che è enorme, lungo praticamente un paio di chilometri e riempie di suoni e colori quella che, tra una bancarella e l'altra, indoviniamo come una città interessantissima.
Sosta d'obbligo in pasticceria per un assaggio delle golosità del posto, caldamente consigliate da Osvaldo, vero intenditore. Raggiungiamo l'imbarco per il traghetto e approfitto dell'attesa, piuttosto lunga, per lasciare i miei compagni e gironzolare tra le calle di Chioggia, macchina fotografica in azione, non mancano sicuramente gli spunti.
Una nebbia quasi padana limita di molto la visuale, ma è comunque divertente il tragitto con il battello fino a Pellestrina, dove, inforcate le bici, sfoghiamo le gambe, ormai abituate a lunghe pedalate, costeggiando le Murate. Salendo sul lunghissimo molo la vista spazia verso il mare aperto, aggiungendo nuovi paesaggi a quelli da noi visti nei giorni passati. Altro traghetto che ci scarica ad Alberoni da cui ripartiamo verso il Lido.
Cominciano a vedersi le architetture tipiche e alcuni angoli sono veramente carini, rivelando la signorilità del luogo. Arriviamo in una piazza affacciata sulla Laguna ed è laggiù Venezia: è stato bellissimo arrivarci in questo modo e siamo contenti di averlo fatto insieme, veramente un'ottima esperienza con compagni di viaggio interessanti.
Ci facciamo fotografare con lo sfondo della città da una volonterosa ragazza, che fa le acrobazie per inquadrarci alla perfezione. Infine l'ultimo traghetto ci porta a lambire piazza S. Marco, mostrandocela come da una balconata privilegiata e poi l'ingresso di Canal Grande e le cento chiese e palazzi bellissimi che ingioiellano la città sfilano davanti ai nostri occhi lasciando un'incantevole ricordo.
L'arrivo, dopo breve pedalata, in piazzale Roma mette la parola fine a questa meravigliosa avventura, da ripetere verso altre mete, con lo stesso impagabile mezzo.
E grazie ancora ad Osvaldo per la soluzione del furgone, che relax avere chi guida per noi al ritorno! |