Era già uso dei Visconti festeggiare il Natale con il “Bove grasso”, che veniva procurato con l’offerta di 50 ducati donati dai Priori e Abati dei vari monasteri del territorio.
La tradizione è mantenuta anche da Francesco Sforza, il quale indirizza una delle sue missive al Priore di Mortara e ad una lunga serie di ecclesiastici, chiedendo appunto il versamento di tale somma.
Tra i destinatari – spiega Patrizia Merati della pro loco di Cergnago promotrice dell’evento - c’è anche l’Abate di San Pietro D’Erbamara (abbati Sancti Petri de Herbamata): ecco perchè, nella nostra Rievocazione, approfittando della “visita” di Francesco Sforza per la sottomissione del territorio, la festa culmina con la disputa del Palio del Bove Grasso per aggiudicarsi il “privilegio” di consegnare direttamente al Conte il contributo dell’Abbazia d’Erbamara.
Il “Palio del Bove grasso”, consiste in una Giostra dei Cavalieri a difesa dei colori delle quattro contrade del Borgo: Castello con il colore rosso, Burio con il colore verde; Cavòn con il colore blu e Madonnina con il colore bianco.
La contrada il cui cavaliere si aggiudicherà la vittoria, avrà il privilegio di consegnare, a nome dell’abate di Erbamara – padre Domenico Baldassare Sacco – i 50 ducati d’oro per l’acquisto del bove grasso per il natale di Francesco Sforza e custodirà per tutto l’anno, fino alla prossima festa, lo stendardo del feudo.
Per assistere alla simpatica manifestazione ecco il programma dettagliato di domenica 17 settembre:
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