Lasciata l'isola di Zante alle nostre spalle, puntiamo la prua in direzione Est per entrare nel golfo di Patrasso. Qui il vento di Maestrale del Mar Ionio nei punti più stretti diventa sovente sostenuto, favorendo la navigazione verso lo Stretto di Corinto.
È proprio questo vento che in poche ore ci sospinge a Patrasso, nel suo importante porto. Dal punto di vista turistico, è di certo una città poco interessante (se si esclude la parte vecchia, che merita una visita), ma dal punto di vista "tecnico" è provvidenziale per chi deve effettuare rifornimenti o riparazioni alla propria imbarcazione; per questi motivi, la sosta si riduce al minimo indispensabile e poi si riparte alla ricerca di luoghi meno frequentati e più selvaggi.
Prima tappa: Messolongi, paese perduto nel tempo, in fondo ad una laguna attraversata da un lungo canale navigabile, è una cittadina molto carina, famosa per la presenza delle tartarughe Caretta che stazionano all'entrata del porticciolo, e per le pagine di storia legate alle vicende dello scrittore Lord Byron che visse e combatté per l'indipendenza della Grecia.
Si prosegue poi in direzione del porto di Lepanto. La navigazione in questi luoghi è molto suggestiva: a nord la parte continentale della Grecia e a sud la costa del Peloponneso offrono uno spettacolo unico.
L'entrata medioevale del porto di Lepanto è affascinante così come lo è la storia di questa piccola cittadina; da qui partirono le galee Turche per andare a scontrarsi con la flotta cristiana, che le sconfisse.
La parte alta della città è dominata da una fortezza veneziana immersa nel verde, dove vivono numerosi piccoli scoiattoli che hanno fatto del luogo il loro habitat. Raggiungere la fortezza mette a dura prova le gambe, ma la splendida vista del golfo di Patrasso fa sparire la fatica.
All'alba, dopo 20 miglia di navigazione notturna sempre lungo la costa nord del Golfo di Corinto, arriviamo all'isola di Trizonia, un bel porto ben riparato dai venti ci consente un attracco tranquillo. Il porticciolo è delizioso, affacciato su una piazzetta che sembra un salotto familiare molto contenuto dove si possono trascorrere piacevoli serate in alcune taverne.
Ed è in una di queste taverne che abbiamo gustato un altro piatto della cucina greca che vale la pena citare, la Dolmadakia.
Da Trizonia si va a Galaxidi sempre sul lato nord del Golfo di Corinto. La cittadina è tipicamente "greca", nascosta in un budello lungo la costa e acque cristalline intorno a piccolissime isole invitano a bagni deliziosi.
Poche miglia e si raggiunge Itea, un altro porticciolo da dove partono dei pullman che, passando nella valle degli ulivi, portano direttamente a Delfì. La visita di questi luoghi impregnati di storia ti avvolge in una atmosfera magica: ovunque si rivolga, lo sguardo rimane incantato.
E il viaggio continua per l'ultima tappa (la più lunga) verso Corinto, circa 40 miglia ancora per entrare nel canale di Canale di Corinto, ma già la malinconia ha il sopravvento, perchè sai che questa splendida vacanza volge al termine, già pensi che la Grecia non finisce qui e la mente parte, tracciando la nuova rotta per l'anno prossimo. Ma questa è un'altra storia... |