Oggi c’è chi pensa che non potrebbe più vivere senza un computer, un cellulare, un palmare e un lettore mp3 e giudica per lo meno arretrato chi non abbia confidenza con tastiere e software. Ma c’è chi, nel mondo non vive così.
Inchiostro, lo storico giornale degli studenti dell’Università di Pavia, apre una finestra sul mondo delle popolazioni tribali con l’iniziativa “Pavia per i popoli tribali”, realizzata grazie al contributo della commissione A.C.E.R.S.A.T., organo universitario che assegna i fondi alle attività culturali degli studenti.
I popoli tribali vivono in 60 paesi del mondo e contano, ad oggi, più di 150 milioni di persone: un numero enorme, pari a tre volte quello degli Italiani.
Nessuno ne parla, si pensa a loro più come un’attrazione turistica, una curiosità, una nota di folklore lontano. Ma così non è.
Portatori di conoscenze che neanche immaginiamo, custodi di una saggezza ormai persa, protettori di segreti di cui non sappiamo niente. Eppure, perseguitati, uccisi, torturati.
Allontanati dalle proprie terre, estirpati come fossero erba fastidiosa.
Per una settimana, a partire dal prossimo martedì, il Palazzo san Tommaso dell’Università di Pavia, ospiterà la mostra fotografica di Survival, organizzazione che dal 1969 aiuta i popoli tribali di tutto il mondo nelle loro battaglie per la conquista del posto che da millenni è loro ma che ora viene messo in discussione.
A conclusione della mostra, il 29 novembre (ore 21.00), si terrà una conferenza presso l’Aula del ‘400 dell’Università alle con la presidentessa di Survival-Italia, Francesca Casella.
In questa occasione verrà proiettato l’ultimo documentario girato nella riserva dei Boscimani del Kalahari, gli abitanti più antichi dell’Africa meridionale, le cui persecuzioni sono cominciate nel 1986.
Oggi i Boscimani sono costretti a vivere in campi di reinsediamento dove sono stati quasi tutti trasferiti, e qui lottano per fare ritorno a casa.
Il 9 dicembre 2005, Roy Sesana, leader dei Boscimani ha ricevuto il Right Livelihood Award, noto anche come "Premio Nobel Alternativo".
Durante la cerimonia di assegnazione del premio, nel suo discorso, Sesana ha affermato il diritto delle popolazioni a vivere nel mondo moderno: "Conosco tante persone che sanno leggere le parole, e molti, come me, che riescono a leggere solo la terra. Sono importanti entrambi. Noi non siamo primitivi o meno intelligenti; viviamo esattamente nel vostro stesso mondo moderno”. |