Si inaugura dopodomani al Museo Contadino di Santa Cristina la mostra fotografica “Risocultura tra storia e memoria” allestita in collaborazione con l’Ente Nazionale Risi.
Una ventina di immagini che provengono da lastre destinate alla proiezione e che appartengono ad una serie prodotta dall’Istituto Italiano Proiezioni Luminose, mostreranno le varie fasi del ciclo produttivo del riso: preparazione del terreno, raccolta ed essiccazione.
Dall’8 dicembre e fino a tutto febbraio prossimi, negli orari di apertura del Museo, gli scatti in bianco e nero, alcuni dei quali anche aerei, saranno esposti al pubblico, che attraverso le immagini corredate di didascalie, potrà scoprire il mondo delle risaie a cavallo delle due Guerre Mondiali.
La raccolta di fotografie fa parte dell’archivio del professor Avondo titolare, tra il 1920 e il 1934, di una cattedra ambulante di agricoltura attiva nelle province Novara e di Vercelli.
Ma il riso è anche il filo conduttore del menù ”Alla tavola di Retna” che il ristorante della Motonautica propone per la cena di sabato.
La leggenda narra che Retna, bellissima fanciulla indiana, scatenò l’amore del dio Shiwa tanto da volerla sposare per renderla immortale. Retna, non interessata al corteggiatore acconsentì a sposarlo solamente se questi avesse creato un “cibo buono e nutriente che non sarebbe mai venuto a noia alla gente”. Trascorse del tempo ma senza alcun risultato, Shiwa si spazientì prese Retna con la forza che per la vergogna si tolse la vita gettandosi nel Gange. Quaranta giorni dopo sulle sponde del fiume spuntò una pianticella con tanti chicchi bianco-dorati… era l’anima di Retna che fioriva.
Non c’è che dire… un menù che rivela l’animo romantico dei nostri amici Fausto e Adams e, come ormai ci hanno abituati, stuzzica l’appetito con le abbondanti portate: arancini di riso, riso pilaf con scamorza e verdure; timballo di riso ai carciofi; risotto alla mela verde ed ai carciofi , risi e bisi alla veneta per citarne solo alcune…
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