560.000 euro. A tanto ammonta il contributo erogato dalla Regione Lombardia, nell’ambito di Obiettivo 2, a beneficio del Comune di Mezzanino per la realizzazione del futuro Museo del Po.
Un contributo d’importanza fondamentale per l’amministrazione del piccolo centro oltrepadano, in quanto servirà a finanziare per intero i complessi interventi di ristrutturazione e di riqualificazione funzionale dell’edificio che diverrà sede di quella nuova e praticamente unica struttura a livello provinciale. E, conseguentemente, a concretizzare, entro tempi brevi, uno degli obiettivi più significativi per il gruppo amministrativo guidato da Sergio Ricotti.
La serie di lavori prenderà infatti il via entro il prossimo mese di maggio e dovrà essere portata a termine per la fine del 2008: proprio per questo l’amministrazione si è già messa al lavoro per procedere.
Ancora un anno e mezzo, dunque, e poi finalmente il Museo del Po di Mezzanino potrà dirsi realizzato, con, a farla da padroni, documentazione, reperti di varia natura e notizie legate al corso ed alla storia del Grande Fiume, ma non soltanto.
L’edificio che lo ospiterà diverrà, infatti, sede di altre realtà importanti, non soltanto a livello locale.
In linea di massima, il piano terreno verrebbe ad essere adibito per una parte a Museo, che sarà affiancato anche dal Centro Polifunzionale, la cui sede attuale è in via Roma, così come da una struttura informativa legata al Parco del Ticino, di cui il territorio di Mezzanino fa parte.
Agli approfondimenti legati al Po verrebbero quindi ad unirsi la conoscenze circa le attività organizzate da quell’importante sodalizio, creando un tutt’uno in termini naturalistici e culturali.
In più si individueranno le nuove sedi delle associazioni territoriali (Pro Loco, Auser, Biblioteca), dell’ambulatorio medico e dello sportello provinciale “Forma Lavoro”, soddisfacendo ancora meglio le svariate esigenze dei cittadini.
All’interno del piano superiore, invece, dovrebbe essere realizzata una sala convegni.
Tutto questo nell’ambito di un edificio che, come noto, è ubicato proprio al centro del paese e che si caratterizza per una forte valenza storica nell’intero contesto mezzaninese, avendone rappresentato, nel corso dei secoli, il fulcro dell’attività economica e della vita sociale, come testimonia la minuziosa analisi condotta dal parroco Don Massimo Lanfranchi: in suo riferimento si parla, tra l’altro, di “Caffè Ristorante d’Italia” e di sede di rappresentazioni teatrali. |