Ad ottobre 2006, è stato presentato dal Dr. Draghi un piano di ristrutturazione della Banca D’Italia.
La riorganizzazione dell’intero istituto si tradurrebbe in tre obiettivi: chiusura di circa 75 filiali sulle attuali 95; riduzione dell’organico e vendita delle filiali chiuse.
In sostanza il rilancio della Banca sul territorio, il recupero di efficienza efficacia sono correlati all’abbandono del territorio stesso.
Il progetto di ingiustificato ridimensionamento degli assetti territoriali - come sostengono tutti i sindacati presenti in Banca D’Italia, con in testa la FALBI CONFSAL che rappresenta la maggioranza dei lavoratori - mal si sposa con il ruolo di assistenza ai cittadini che sempre più chiedono soluzioni ai problemi attinenti al rapporto con gli intermediari nelle operazioni creditizie (Centrale rischi, esposti, usura) e nelle forme di pagamento (Centrale di allarme interbancaria), senza contare le nuove attribuzioni in materia di antiriciclaggio, a seguito della prevista integrazione con l’Ufficio Italiano Cambi ed altre attribuzioni in discussione al Parlamento (riforma delle Authority). |