L’escursione è adatta a tutti, si tratta infatti di una semplice passeggiata tra la vegetazione delle nostre colline, che si sviluppa tra i 1149 metri di quota del Passo Penice ai 1000 metri dei giardino.
Costeggiando le pendici del Monte Castello, dove sono visibili i resti di un castello (XII sec.), che controllava i transiti nei pressi del Passo Penice, si arriva ai Sassi Neri, serie di affioramenti di rocce ofiolitiche - dal greco ophis=serpente e lithos= roccia, per via del colore verde scuro dei minerali lucenti (serpentini) -, quindi al Monte Pan Perduto e, infine al Monte Pietra di Corvo, sperone di scura roccia vulcanica, riconoscibile tra i monti circostanti per la forma caratteristica, che deve probabilmente il nome al suo aspetto particolarmente aspro e cupo.
L’omonimo giardino, uno dei 28 giardini alpini presenti in Italia, vale ovviamente una sosta per la visita.
Voluto dal dottor Alfredo Ridella, medico veterinario, grande appassionato di botanica, il giardino nacque dalla raccolta che questi fece di molte specie di vegetali rare e comuni, provenienti da ambienti montani, anche lontanissimi fra loro, visitati nel corso dei suoi viaggi: dai Carpazi ai Pirenei, dalle Ande all’Himalaya, incluse, ovviamente le Alpi.
Situato in una nicchia di territorio dal clima particolarmente fresco, e quindi adatta ad ospitare anche la flora alpina, tipica di quote ben più elevate di quella del giardino, esso persegue ancora oggi lo scopo per cui fu creato nel 1967: la coltivazione e la conservazione di queste piante a scopo di tutela e divulgazione.
Aiuole ben curate suddividono così le collezioni montane lungo i pendii, mentre piante acquatiche incorniciano un laghetto situato in una radura vicina all’ingresso.
Poco distante da una sponda sorge anche un centro visite, che ospita un piccolo museo didattico, dotato di pannelli descrittivi, vetrinette, cassette entomologiche, immagini fotografiche e di un acquario ove si
possono osservare ì tritoní che popolano lo stagno, mediante i quali si vogliono rappresentare l'ambiente naturale e le peculiarità dell'Oltrepò pavese.
N.B.: Da quest'anno è possibile partecipare alle escursioni del GEA solo se muniti di assicurazione: o stipulata a titolo personale oppure ottenuta attraverso il tesseramento FIE o l'iscrizione annuale al Gruppo Escursionistico Appenino Pavese (o comunque un'associazione sportiva la cui polizza assicurativa copra in caso di infortuni occorsi durante le escursioni).
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