"Il colore dello spirito. 85 opere bianche di 85 artisti" è la mostra che si inaugura mercoledì pomeriggio presso il collegio pavese intitolato ai fratelli Cairoli.
Ideata dal professor Marco Fraccaro e curata da Fabrizio Parachini, la mostra raccoglie, appunto, 85 opere tra dipinti, incisioni, rilievi, sculture e assemblaggi realizzati in totale monocromia bianca, ponendosi così come naturale complemento di quella realizzata nel 2004 intitolata " Vedo nero'.
Dalla rassegna emerge un percorso attraverso le tante possibilità espressive della superficie e del volume, usati nella loro purezza essenziale e colti e valorizzati per le qualità primarie della loro materia bianca.
La "superficie" è incisa, impressa, sbalzata, stratificata, ritagliata, modellata e le forme che ne emergono, per rivelarsi, possono tranquillamente fare a meno di interventi cromatici e segnici e contare solo su se stesse, sulla luce che le illumina e sulle ombre che generano.
Il panorama che si compone dimostra come l'uso di quello che erroneamente viene definito insieme al nero un "non-colore", anziché dare risultati "mono-toni" produce una ricchezza infinita di soluzioni e suggestioni formali legate a idee, stili, convinzioni e scelte ben definite ma anche molto diverse e indipendenti le une dalle altre.
Sono esposte opere degli anni sessanta e settanta di artisti quali Piero Manzoni, Jorge Eielson, Sol LeWit, Gorge Segal, Kenjiro Azuma, Sandro De Alexandris, Mario Surbone, Gino Gorza, Enrico Castellani, Max Bill, Ugo Carrega, Giuseppe Capogrossi, Pietro Consagra, Giò Pomodoro e Andrea Cascella.
Viene inoltre presentata un’interessante sezione documentaria sul tema costituita da cataloghi, libri d'artista, inviti e opuscoli. Tra gli altri, saranno visibili il catalogo di Lucio Fontana per la mostra di Tokio del 1962 e, sempre di Fontana, la ristampa (1966) per la Galleria Apollinaire di Milano del Manifiesto Blanco; il volume di Ugo Carrega Il grande bianco el'invito di Giulio Confalonieri per la mostra Luce e Movimento tenutasi alla Galleria dell'Ariete nel 1976. |