La Diocesi di Pavia, la Provincia Agostiniana d'Italia, il Comune di Pavia (Pavia città internazionale dei Saperi), hanno dato vita al comitato "Pavia città di Sant'Agostino" per celebrare la figura del santo.
Da settembre è in corso la rassegna Sant'Agostino tra musica e filosofia, itinerario filosofico-musicale dal Medioevo ai giorni nostri. Domenica doppio appuntamento con la conferenza del M° Michele Pasotti dal titolo "Cieldauro. Riflessi della luce agostiniana: Dante, Petrarca e l'Ars Nova”ed in serata il concerto di musica medievale intitolato "Lux Purpurata. Luce eterna e luci d'amore tra Sant'Agostino e l'Ars Nova” con l’Ensemble La fonte musica (Francesca Cassinari, Alena Dantcheva : cantus, Gianluca Ferrarini: tenore, Svetlana Fomina : viella, Ermes Giussani: tromba da tirarsi, Marco Domenichetti: flauto, Michele Pasotti: liuto e direzione) diretto da Michele Casotti.
Lux Purpurata è un itinerario musicale nel Trecento italiano e francese che segue un tema centrale nell'opera di Sant'Agostino: la luce.
Il programma si costituisce come un confronto di visioni sonore della luce. Da una parte i riflessi della luce agostiniana, la luce eterna, divina, immateriale, incorporea nel repertorio dei mottetti sacri dell'Ars Nova e dall'altra le luci d'amore della poesia musicale profana del sec. XIV. Ciò non stupirà se si pensa che l'origine, l'occasione, ciò che provoca al canto la lirica d'amore due-trecentesca è l'amata in quanto creatura di luce - quasi angelo - immateriale, incorporea, metafisica.
Contrappunto alle polifonie sacre saranno i canti ambrosiani dedicati alla luce. E' molto nota la pagina delle Confessioni in cui Agostino racconta la sua commozione all'udire un inno ambrosiano. Non potevano perciò mancare il celeberrimo Lux Fulgebit e l'antifona O Oriens entrambi celebranti il Natale in quanto festa della luce nuova che è Cristo, ma anche della luce nuova del sole che ha passato il solstizio e ricomincia a crescere. Verrà poi cantato anche il Proba me domine sul quale Matteo da Perugia costruisce il mottetto sul martirio di San Lorenzo. Ciò non è casuale poiché Matteo fu il primo maestro di cappella del Duomo di Milano (1402-1407, 1414-1416) e quindi fu sicuramente esperto nel canto ambrosiano.
Il programma celebra infine Sant'Agostino anche mediante la presentazione di brani di Conradus da Pistoria, Egidius di Francia e Johannes de Janua, grandi polifonisti attivi alla fine del Trecento che appartenevano all'ordine dei frati agostiniani.
Rimane da segnalare che la rassegna si chiuderà il 24 maggio a San Giovanni Domnarum alle 18.00 con una conferenza-concerto sull'influenza dell'opera di Sant'Agostino sulla musica di Johann Sebastian Bach. Relatori saranno il prof. Walter Minella, Mons. Gianfranco Poma e gli esempi musicali saranno a cura della prof.ssa Maria Cecilia Farina.
|