Sono noti quello di Brescia, quello di Messina e quello di Rovigo, ma ora anche Broni ha il suo Festival del Teatro dialettale.
Indagando più a fondo probabilmente si scoprirebbe che, ogni regione, ogni provincia, o meglio, ogni città d'Italia ha la sua iniziativa per ricordare e tramandare il vernacolo locale.
Sotto la voce "lingua italiana" si celano infatti migliaia di dialetti, alcuni quasi incomprensibili per chi non è del posto dove vengono parlati, altri quasi musicali, altri ancora addirittura divertenti.
E' curioso notare come siano sufficienti pochi chilometri di distanza per determinare il cambio di una vocale, di una accento o della cadenza con cui vengono pronunciati certi termini...
Pavia non sfugge alla "regola". Non stupisce quindi che il dialetto del capoluogo sia diverso da quello parlato in Lomellina o in Oltrepò, così come del resto quello di Stradella cambia rispetto a quello di Broni, ma non solo, a dirla tutta, basta attraversare il Ticino e, chi se ne intende, nota subito la diversa parlata borghigiana da quella del centro città.
I dialetti sono un prezioso patrimonio storico-linguistico e come tale vanno salvaguardati e valorizzati. E' con questo intento che la Provincia di Pavia, con la collaborazione del Comune di Broni, ha organizzato questa prima edizione del Festival provinciale del teatro dialettale che vede gareggiare a suon di spettacoli le tante compagnie teatrali dialettali del nostro territorio.
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