Next Vintage è il rinnovato evento, sempre ospitato al Castello di Belgioioso, dedicato al magico mondo della moda e alle sue continue trasformazioni ed evoluzioni.
Si apre nel fine settimana l’invito ad una vera e propria “caccia al tesoro” in cui cinquanta operatori provenienti da tutta Italia e, non solo, allestiranno, in uno scenario d’epoca, un repertorio incredibile di vestiti, calzature e accessori d'epoca, per proporre agli amanti del genere le “prossime” tendenze.
Next è, infatti, la parola che gli organizzatori della mostra-mercato hanno aggiunto al termine vintage, per esprime la direzione verso la quale ci si sta indirizzando.
Una tendenza che si percepisce anche nelle ultime collezioni moda e che guarda sempre di più agli anni ‘70 e ‘80, mentre gli anni ‘90 sono già in agguato dietro l’angolo.
Grande ritorno quindi dei colori fluo, della plastica verniciata, dello stile gotico, del maculato e, come sempre, caccia alle griffe.
Quanto al fenomeno vintage, che è ormai sulla bocca di tutti, non solo degli addetti ai lavori ma anche dei semplici appassionati, non è forse più nemmeno necessario precisare che alla traduzione letterale della parola inglese che significa vendemmia, raccolto ma anche annata, si preferisce la declinazione “d'annata”, “di qualità”, “di successo”… applicato ad abiti, mobili, accessori per la casa e la persona e giocattoli “memorabili” che migliorano con il passare degli anni….
Oggi, nell’ambito moda, vintage può essere definito un marchio che garantisce l’attualità di un design creato molte stagioni fa e che offre la qualità e l’unicità di un modello sopravvissuto al tempo. Essere alla moda significa ricercare cosa era di moda dieci, venti, cinquanta anni fa e stravolgere così il concetto di moda stesso: per vestire vintage non ci sono vere e proprie regole da seguire, non è così importante la firma ma il taglio, il tessuto, il colore ma quello che ai nostri occhi lo rende “speciale”.
 La moda è da sempre espressione di affermazione sociale, di conferme individuali, importante mezzo di comunicazione di singoli e di popoli.
Ad esempio gli anni ‘70 segnarono l’inizio dell’era nella quale non esistevano più regole. Il decennio si aprì con i “figli dei fiori” ed i loro colori. La moda divenne una chiara e forte protesta dei giovani, vestirsi o svestirsi un modo di contestare. Le donne dissero addio al reggiseno, alle sottanine merlettate, per mini-pull, minigonne, naturalmente in colori acidi e sgargianti, i tessuti diventarono elastici e aderenti.
Gli anni ‘80 furono gli anni della luce a tutti i costi. La voglia di vivere in modo opulento era ostentata fin dagli abiti che talvolta si tingevano di lamine dorate. Proprio le stesse nuance che stanno ritornando di moda in questo momento. Anni colorati, il blu elettrico, il fucsia, il giallo erano i padroni indiscussi dei tessuti e delle maglie. Eccessivi per definizione, creatività e novità sono le parole chiave di un periodo che sembra sfuggire a ogni precisa definizione.
Non dimentichiamo che la scelta di un abito o di un accessorio esprime anche il linguaggio del desiderio: un gioco di ammiccamenti e di emulazioni che narra l’evoluzione del costume, del pudore e dell’immaginario nel corso del tempo; la motivazione erotica è quindi una delle grandi spinte nella scelta dell’abito. L’abito assume la funzione di talismano perché, come nelle antiche favole, è l’elemento magico che permette la trasformazione… |