Ideata e realizzata dalla cooperativa sociale Alef la mostra parte dall'immediato passato, dalle prime testimonianze fotografiche che restituiscono l'immagine lontana e al tempo stesso ancora familiare dei luoghi che ogni giorno viviamo.
Strade, viali, edifici vissuti da volti perduti nel bianco e nero delle fotografie messe a disposizione dall'Istituto per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea. Gli stessi luoghi, le stesse inquadrature vengono riproposte da una campagna fotografica in grado di caratterizzare i nuovi scatti in senso artistico, oltre che documentaristico.
Le immagini della mostra sono state tratte dagli archivi dello stesso e dei Civici Musei di Pavia: molte di queste sono opera di Guglielmo Chiolini e di Giuliano Carraro.
Se il primo è il fotografo ufficiale di Pavia, capace di documentare con perizia ed eleganza formale la vita della città, i suoi luoghi meno noti, il secondo attende ancora una riscoperta che permetta di godere della potenza espressiva delle sue inquadrature, degli equilibri nascosti delle sue scenografie visive, di una teatralità mai artificiale, ma sempre colta nella spontaneità del momento.
La nuova campagna fotografica che accompagna le immagini scelte, ha tentato quanto più possibile di restituire le medesime inquadrature e i medesimi tagli. Non sempre è stato possibile, in generale si è cercato per lo meno di avvicinarsi alle originarie condizioni.
Pannelli con testi di autori noti nel contesto pavese quali Rossana Bossaglia, raffinata e affermata storica dell'arte, e Mino Milani, giornalista e divulgatore storico, guidano questi percorsi nella nostra storia recente fornendone una ulteriore chiave di lettura.
Pavia com'era, com'è - Segni e tracce del passato, patrocinata dalla Provincia di Pavia, dal Comune di Pavia, dall'Università degli Studi di Pavia e dall'Istituto pavese per la storia della resistenza e dell'età contemporanea, nasce nel quadro di un più ampio progetto di valorizzazione culturale che vede la costituzione di un Centro per la conservazione e gestione dei Beni Culturali.
La mostra costituisce il primo momento inaugurale di un progetto che trova realizzazione in uno spazio suggestivo di circa 300 metri quadri, in uno dei palazzi storici più interessanti di Pavia, condotta da personale specializzato nelle attività di accoglienza al pubblico, nella salvaguardia di raccolte, di manutenzione delle strutture, di didattica e di promozione. L'attività del centro sarà orientata alla valorizzazione delle molteplici valenze storiche e artistiche che la millenaria storia della città è capace di raccontare e di cui restano ancora numerose e vive tracce. |