A San Genesio, in occasione dell’anniversario della Battaglia di Pavia sarà proposta, nel fine settimana, una mostra dell’ illustratore pavese, Marco Giusfredi, che amplia la sua ormai quinquennale ricerca raccolta sotto il titolo " A Proposito della Condizione Umana: tavole a china, pastello e acquerello".
Già nel settembre del 2007, in Santa Maria Gualtieri a Pavia, erano state presentate al pubblico le cartelle "Reperti dall'immaginaria Biblioteca di KLN.DA.AR" e "Rivisitazione di alcuni miti egei"; ora,
nella caratteristica e magistralmente restaurata sede di Cà de’ Passeri, saranno esposte una trentina di tavole, nelle quali l'artista rivisita (in maniera personale e forse da altri ancora non esplorata) la cronologia della Battaglia di Pavia e le figure di alcuni suoi protagonisti.
Il titolo della mostra è: “Dal quaderno del cauto osservatore della battaglia di Pavia” altrimenti detta "Dev'essere finita: non passa più nessuno".
La chiave di lettura proposta da Marco Giusfredi è quella del contadino pavese che vede scorrere le cose e cerca di uscirne con il minimo danno possibile, pur vivendo curioso della natura umana, dei meccanismi del branco e del "giro del fumo": sfidando il rigore della lettura storica, la forma e le parole dei narratori ufficiali, viene proposto quello che l'uomo pensa di sé stesso, dei ruoli e delle procedure.
La tecnica di realizzazione delle opere è particolarmente originale: l'artista riunisce l'uso dell'inchiostro di china, dell'acquerello e del pastello in una sintesi che fonde insieme disegno, testo e colore.
La mostra, patrocinata dal locale Comune e dalla Provincia di Pavia, è stata resa possibile grazie alla collaborazione con il Bracho – Gruppo Storico del Parco Visconteo e Centro Studi sul Parco Visconteo e la Battaglia di Pavia – e il suo Presidente, lo storico pavese Marco Galandra, e all'interessamento dell'Amministrazione Comunale di San Genesio – sede di parte del territorio di quella che si può considerare "la Battaglia" per antonomasia (forse l'ultima dell'epopea cavalleresca) –, nella persona del sindaco Roberto Mura, un appassionato di tutto quanto ruota intorno all'evento: dalla ricerca storica, ai documenti d'epoca, alla Grande Ricostruzione in costume che ogni due anni ai primi di settembre coinvolge il vicino Capoluogo, ai collegamenti con gli altri Centri europei (leggi Mindelheim, patria del Frundsberg, condottiero dei Lanzichenecchi).
“Quest’anno, la ricorrenza della battaglia cade di domenica e, coincidenza vuole – ricorda il sindaco Mura –, che la domenica in questione sia anche l’ultima del mese, cioè quella in cui solitamente viene aperta al pubblico l’esposizione permanente dedicata alla Battaglia di Pavia allestita nelle sale adiacenti a quella della mostra (Sala del Consiglio)”. |