Verrà presentato venerdì nel tardo pomeriggio, "Ruggine" il cortometraggio culturale di Giancarlo Di Fede che ha ricevuto il Premio della Critica al Festival di Sarzana e il Premio “Eventi” al Comune di Mileto – Vibo Valentia. Sarà presente il regista e correlatore Giancarlo Di Fede.
L’ iniziativa è curata dalla l’Associazione Culturale – A r T a favore della Croce Rossa Italiana – Gruppo Femminile – Comitato Locale di Pavia.
Regista e artista eclettico, Giancarlo Di Fede è laureato in Scultura all’Accademia “Michelangelo” di Agrigento, specializzato presso la Naba di Milano in Arti Visive e Studi Curatoriali.
Impegnato in molteplici iniziative, attraverso il suo lavoro dona il proprio contributo per un po’ di aiuto e di speranza a chi ne ha veramente bisogno.
Ruggine, è un cortometraggio tratto dall’ immaginario astratto. Potremmo definirlo un film freak, parola che in effetti riesce a sintetizzare l'argomento. Il titolo indicativo mette a nudo i suoi lati più nascosti, perché in fondo l'inusuale è più enigmatico all'apparenza. Ambientato in una vecchia fabbrica, immerso in un’atmosfera ”arrugginita” ….., elementi visivi ed effetti scenici conducono nell’ inconscio, permettendo di vedere le cose in un altro modo, fra segreti che il regista ha voluto cercare, scoprire e raccontare in aspetti diversi, sconfinando al limite dell’onirico. In questa suggestiva sequenza si delinea il carattere e la psicologia di un bizzarro “personaggio”, l’attore Salvatore Vinci il quale interpreta magistralmente paradossi e trasgressioni.
Un film incentrato sull’ originalità del tema, dove si esplora il subconscio angosciato dalle paure della vita che non piace; ma ancor di più è terrorizzante il piacere che si prova nelle proprie paure.
Per completare il filmato sono stati necessari un anno di lavoro e 12 ore di “girato”, il set è stato allestito in una fabbrica dismessa di Legnano le cui strutture sono state abbattute concluse le riprese. Il regista ha precisato la volontà di “mettere su video il viaggio dell’uomo che guarda dentro di sé per scoprirsi, nell’ottica di far emergere la decontestualizzazione e incomunicabilità in cui vive l’uomo contemporaneo” .
L’opera è a tratti surreale ma con il chiaro obiettivo di rappresentare in modo estremizzato la società moderna che tende all’alienazione dell’uomo. |