Rientra nel programma “Pavia Città internazionale dei Saperi”, la nuova edizione del Festival del Paesaggio che, insieme alle due precedenti, continua nel filone di eventi legato al paesaggio che ha preso avvio con la mostra “ Paesaggi, pretesti dell’anima” ed è proseguito con “ Quel cielo di Lombardia”.
“ Perché un Festival del paesaggio? – spiega l’assessore alle Politiche culturali Silvana Borutti - Per pensare e vivere consapevolmente il paesaggio come campo delle nostre possibilità vitali e come riflesso della nostra anima. Le tre edizioni del nostro Festival hanno sviluppato un pensiero del paesaggio a partire dal grande tema di James Hillman, L’anima dei luoghi.
Nella prima edizione, Hillman ci ha insegnato che il paesaggio non è semplicemente contenitore delle gesta umane, o sfondo da contemplare passivamente, ma è modo per esplorare l’interiorità, o come lui dice, del “fare anima”.
La seconda edizione ha declinato l’anima dei luoghi attraverso il tema del paesaggio urbano, luogo ora di identificazione, ora di spaesamento, e si è chiusa con la lezione di SergeLatouche sulla “decrescita” come progetto politico di reinvenzione dei luoghi.
La terza edizione declina l’identità del paesaggio naturale nel respiro lento e largo di coloro che ne sanno godere attraverso il tempo del corpo e del pensiero: camminare, ascoltare, meditare, prendere tempo. Abbiamo scelto come emblema della lentezza del paesaggio il respiro in quanto testimonianza della compresenza degli uomini e modo con cui comunichiamo le nostre esistenze”.
Il Festival di quest’anno, in programma dall’11 al 20 aprile, pone dunque l’attenzione sull’atteggiamento interiore di chi vive il paesaggio. Ecco quindi il titolo della manifestazione 2008 – L’anima dei luoghi. Un più largo respiro – che intende indagare il respiro degli spazi naturali e ascoltare le voci più silenziose attraverso una riflessione sull'andar piano, sulla meditazione e sul camminare.
Il Festival del paesaggio è un "luogo ideale" di riflessione dove sono coinvolte tutte le generazioni, giovani e meno giovani. Attraverso conversazioni, laboratori di narrazione, scrittura e lettura, mostre, passeggiate in natura, meditazioni all’alba, appuntamenti musicali, proiezioni, degustazioni, convegni, iniziative per bambini ed altri eventi che si svilupperanno in città e nel territorio, il pubblico avrà l’occasione di trascorrere dieci giorni ponendo uno sguardo diverso sul paesaggio all’insegna, in particolare, della lentezza e del silenzio.
Nel fitto calendario di appuntamenti, che si dispiega in contesti paesaggisticamente molto attraenti – come le rive del Ticino, l'Orto Botanico, il Castello visconteo e il Broletto –, si segnalano i seguenti eventi:
“ Una mostra che dà forza alla manifestazione e prende forza dalla stessa – ha commentato la dirigente del settore Cultura Susanna Zatti – . Questo artista, infatti, è stato scelto proprio per la particolare attenzione che egli ha sempre rivolto al paesaggio, che fosse finto o vero, libero o ingabbiato, reale o surreale, è sempre stata la sostanza filosofica del suo operare”.
· Un week-end in lentezza, scandito da quattro diversi appuntamenti proposti dall’associazione “L’Arte del vivere con lentezza”.
· Un più largo respiro. Itinerario sensoriale tra città, fiumi e campagna. Una visita guidata a piedi o in bicicletta condotta dall’architetto Luca Micotti, per rivivere un’esperienza provata dai nostri nonni: uscire dalla città e arrivare in campagna senza attraversare gli “ostacoli” della periferia. Un percorso di 8 chilometri che in un mutare di suoni, profumi e sensazioni aiuta a cogliere le relazioni con il proprio ambiente. (Domenica 13, ore 15.00 con partenza da Piazzale Ghinaglia).
· Iniziative cultural-gastronomiche ideate dal Sistema Bibliotecario Intercomunale “Soriga”, in collaborazione con Slow Food:
- lunedì 14 (ore 21.00) un incontro/confronto fra cultura occidentale e orientale (tende ad eliminare il superfluo per apprezzare l’essenziale) che ruoterà attorno alla filosofia dei Giardino Zen e dei Bonsai. In accompagnamento una degustazione di the e dolci giapponesi in assaggio, cui farà seguito una visita guidata notturna dell’Orto Botanico (sede dell’appuntamento);
- mercoledì 16 (ore 21.30, Cascina Scova) un incontro con Sebastiano Vassalli che racconterà della sua Chimera (Premio Strega 1990), una delle opere di narrativa più letta nelle scuole che apre ampie finestre sul Seicento nella terra di pianura novarese, e proiezione della video intervista di Mario Tosisui luoghi della Chimera. In assaggio biscottini “piemontesi” preparati secondo un’antica ricetta;
- venerdì 18 (ore 21.00 in Santa Maria Gualtieri) un incontro dal titolo “Il calamaio di Dioniso, brindando con Manzoni e Leopardi” per un confronto sul tema del vino nella letteratura, accompagnato da crostini allo stracchino.
· Passeggiare con filosofia: dal passo alla corsa, conversazione su due piedi con Duccio Demetrio teorico della filosofia del camminare come momento di riflessione e il campione olimpico Alberto Cova, per uno confronto tra due sguardi diversi sulla natura, quello del camminatore e quello del corridore (giovedì 17, ore 18.30 in Santa Maria Gualtieri)
· Bellezze in bicicletta, poesia, racconti e canzoni (Conte, De Gregori, Quartetto Cetra…) su due ruote a cura del gruppo Senzapazienza. (Sabato 19, ore 17.30 alla Società Battellieri Colombo)
· Il largo respiro dei Sigur Ros. Atmosfere eteree e sognanti, unite a sperimentalismi elettronici al crocevia tra minimalismo e dream-pop, chill-out e ambient music: è la formula musicale dei Sigur Rós. Sonorità limpide e suggestive come le terre d'Islanda da cui provengono. Proiezione di un video dei loro concerti in luoghi particolari come una fattoria, una fabbrica dismessa, la cima di un fiordo o un piccolo locale. Introduce Pier Paolo Vigevani, critico di Rumore. (Sabato 19, ore 21.30 in Santa Maria Gualtieri).
· The Bass Gang in concerto, Antonio Sciancalepore, Andrea Pighi, Alberto Bocini, Amerigo Bernardi costituiscono la banda dei quattro più ricercati, pericolosi e scatenati virtuosi del contrabbasso. (Domenica 20, ore 21.00 all’Aula Magna dell’Università di Pavia).
La chiusura del Festival, il 20 aprile, vedrà la partecipazione di Carlo Petrini, presidente di Slow Food a cui è affidato il compito di tirare le fila del festival e proporne una riflessione.
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