Urgenza quanto mai attuale di prendere tempo per noi stessi, di lasciarsi emozionare, di rinnovare la percezione delle cose e il rapporto con l’altro, di abbracciare i propri luoghi e il mondo.
Il bisogno di un più largo respiro riguarda anche il nostro abitare Pavia.
Abitare Pavia significa cercarne di continuo l’anima: distinguere le cose feconde da quelle sterili, ascoltare i luoghi che parlano e interrogarsi su quelli silenti, dove abitare diventa difficile adattamento.
Il Festival del Paesaggio di Pavia, giunto quest’anno alla terza edizione, costituisce ormai un naturale momento di sintesi nella ricerca dell’anima locale. E così avviene presso numerosissime comunità.
Per rispondere al bisogno di un più largo respiro della città occorre l’impegno di tutti e la partecipazione emotiva di ciascuno. In questa prospettiva l’edizione 2008 del Festival del Paesaggio di Pavia presenta la mappa: “Un più largo respiro. Itinerario sensoriale tra città, fiumi e campagna - Da Pavia alla confluenza tra Po e Ticino a piedi o in bicicletta”.
Realizzata dall’architetto Luca Micotti di Pavia, esperto del Paesaggio e dell’“Abitare”, la mappa si propone di rinnovare lo sguardo su un percorso noto ai più: “C’è un punto a Sud della città in cui si passa dal centro città alla campagna – ha commentato l’architetto in sede di presentazione –, senza passare dalla periferia. È la mia passeggiata domenicale, che mi consente di rivivere l’esperienza dei nostri nonni. Si passa dall’abbaiare di un cane, seguito dal verso di due galline e campane in lontananza, al rumore della folla, dei negozi aperti…”.
È la passeggiata che da Borgo Basso conduce lungo gli argini fino a frazione Boschi di Travacò e più avanti all’estremità del Siccomario dove il Ticino si unisce al Po.
Un tracciato riproposto per aiutare a cogliere le relazioni con la propria città e a riappropriarsi della stessa. A questo proposito, il retro della mappa, oltre una serie di tappe con notazioni storico-artistiche e naturalistiche, riporta note sensoriali, percettive e letterarie volte a suscitare conoscenza ed emozioni.
La mappa sarà inaugurata domenica con la passeggiata, lungo un suo itinerario, condotta dallo stesso Micotti.
Guidati dall’autore e dai sensi “si scoprirà così che grazie alle difese fluviali moderne il Siccomario ci appare statico come non lo è mai stato in precedenza. Si scopre una foresta appena piantata, un paesaggio di terra e acqua costitutivo di noi, col quale confidarsi nel mutare delle stagioni, dei colori e delle vedute. E questo non per inventare un primato della campagna sulla città o viceversa, ma per leggere l’una nello sguardo dell’altra, per trarre il senso dell’una dal senso dell’altra, perché non ci si può dire abitanti se non si abita per intero”.
Vi si potrà partecipare a piedi o in bicicletta. I chilometri da coprire sono 8 e si sviluppano lungo Borgo Basso e poi sull’argine fino a frazione Boschi, quindi in area golenale fino alla grande foresta di Travacò,
dove sarà offerta una merenda. |