Un intrigante intreccio di teatro e matematica,un'esperienza teatrale inconsueta: non una conferenza scientifica dai toni troppo seri ma neppure una rappresentazione teatrale di puro divertimento.
All'interno del Museo della Tecnica Elettrica di Pavia, avendo come scenario i reperti del Museo stesso, professori un po' attori e attori un po' professori proporranno uno spettacolo sulle geometrie euclidee e non, adatto anche a chi a scuola ha avuto scontri con la matematica.
Lo spettacolo – i cui testi sono di Riccardo Mini, la regia di Valentina Colorni e il cast composto da: Maria Eugenia D'Aquino, Annig Raimondi e Vladimir Todisco Grande – è composto da tre microatti.
In una prima scena due bizzarri killer che tendono un agguato ad un aereo fanno riflettere su quella che è la linea più breve tra due punti.
La seconda scena ha per protagonisti due matematici, uno giovane e uno più anziano e affermato.
Essi confessano di essere arrivati singolarmente ad una scoperta sensazionale: due rette parallele si incontrano o no secondo lo schema di pensiero adottato; nel frattempo è in corsa una rivolta del popolo contro il proprio re.
Infine nella terza scena Amleto e il padre - o il suo spettro? – discutono sulla continuità o discontinuità tra vita e morte.
Concetti complessi trattati con leggerezza e situazioni reali che rendono concrete le astrazioni del pensiero matematico si intrecciano in storie che hanno sviluppi ed epiloghi diversi secondo le regole che gli attori stabiliscono. Così come geometrie diverse possono nascere da diversi postulati.
L'evento, proposto da PACTA - Arsenale dei Teatri, una storica compagnia milanese, fa parte del consolidato progetto Teatro in Matematica a cura di Maria Eugenia D'Aquino, che si avvale dellaconsulenza scientifica di esperti del Politecnico di Milano, ed è promosso da Regione Lombardia Culture, Identità ed Autonomie, nell’ambito della rassegna " Fai il pieno di cultura".
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