Cinque i giorni di festa, dieci i rioni in gara e ventisei le edizioni del rinomato Palio medese.
Il Palio d'la Ciaraméla è nato da un’idea dal Centro Culturale G. Amisani, nella persona di Giuseppe Masinari, che ha fortemente desiderato far rivivere gli usi e i costumi degli abitanti che popolavano questo territorio tra la fine dell’‘800 e i primi del ‘900. La sua prima edizione è datata 1980 e, da allora, ogni seconda domenica di settembre Mede riscopre, con questa manifestazione ricca di storia e di folclore, le tradizioni della civiltà contadina.
L’evento solitamente propone balli sull'aia e musica dal vivo, esposizioni di foto e oggetti d'epoca, mercatini e una sfilata storica in costume che porta, cavalli, carrozze e buoi lungo le vie del paese. Il tutto ruota però attorno al popolare gioco della “lippa”, che un tempo animava le aie delle cascine e le piazze dell'abitato, al quale si sfideranno i rappresentanti dei rioni: “La Roca Bianca” (il nucleo più antico di Mede), “Piasa Giaratta” (la piazza centrale) Al Busch (un tempo uno stretto viottolo di campagna, segnato da una siepe), Al Cruson (in ricordo una antichissima croce di legno qui collocata dopo una pestilenza), Al Gab (un tempo era campagna delimitata da gelsi capitozzati), Al Marcanton (quartiere malfamato, nato ai tempi della dominazione spagnola, poi nobilitato dall'artigianato dei fornai che vi si stabilirono), Al Pasquà (zona dell'antico pascolo), J'Angial(dall’'antica chiesa degli Angeli) San Banardin (in omaggio a un'antica edicola in quel tempo in mezzo ai campi dedicata a san Bernardo, frate che avviò l'opera di bonifica di questa terra) e San Roc (santo popolare come il quartiere che ospita la sua chiesetta).
Ma veniamo al gioco, che per essere disputato necessita di una ciaramela, corto bastone di legno appuntito alle estremità (18 cm di lunghezza 3 di diametro), un bac un bastone più lungo (50 cm di lunghezza e 3,5 o 4 di diametro) usato come mazza per colpire il primo, di un capè, un comune cappello con visiera, e di una cà 1a base di partenza del gioco, che strizza l’occhio al baseball.
Si fronteggiano due giocatori per volta, uno, tenendo in mano la ciaramela per una delle due punte, la colpisce con il bac gridando ciapla’ in tal cape all’altro, che cercherà di riceverla nel cappello senza toccarla con le mani. E se la ciaramela entra nel perimetro della Cà, il battitore viene eliminato.
Le regole per i cambi alla battuta e l’ottenimento dei punteggi in base alle distanze dichiarate (coperte con i vari lanci) sono molto precise, e molto più complicate da spiegare in poche righe di quanto non risulti seguire il suggestivo gioco di persona… Come sempre sarà comunque il rione che avrà conquistato più punti ad aggiudicarsi l’ambito palio.
Con qualche variante il gioco viene proposto anche ai più piccini che giovedì sera si contenderanno il “Palio dei Ragazzi”.
Venerdì sera, invece, si balla in P.zza Repubblica con il concerto “ Festa italiana”, mentre per sabato è prevista l’inaugurazione della mostra dedicata all’‘800 al Castello Sangiuliani.
Domenica, giornata clou della manifestazione, sarà infine caratterizzata dalle degustazioni di piatti tipici lomellini, dalla sfilata “Usi e costumi Mede tra il 1880 e il 1930” dalla disputa del Palio e dal gran finale con fuochi d’artificio. |