Apre le porte venerdì l’edizione autunnale del Next Vintage, il salone del Vintage più importante d'Europa che ogni anno al Castello di Belgioioso rappresenta un imperdibile evento per gli amanti della moda e degli accessori d’epoca.
Ormai è noto che il termine vintage, che in inglese trova le sue origini nel mondo dei vini e sta ad indicare la “produzione d’annata”, traslato ed esteso in altri campi diventa sinonimo di “oggetto cult”. Nella moda, in particolare, vintage, indica il recupero di capi d’autore, che conservano il segno del tempo come valore aggiunto, un design creato molte stagioni fa, che offre la qualità e l’unicità di un modello sopravvissuto al tempo.
Per vestire vintage non ci sono vere e proprie regole da seguire. Non è importante la firma, ma il taglio, il tessuto, il colore e quello che ai nostri occhi lo rende “speciale”. È importante recuperare il passato come custode di storia, tradizione e cultura di un paese.
Il ritorno al passato è una tendenza che non scompare mai, il riuso continuo degli stili e dei comportamenti di un’epoca più o meno recente è un modo di interpretare la nostalgia che si alimenta ricorrentemente di riferimenti grafici, artistici figurativi e di miti del passato.
Gli anni ’60, gli anni ’70, ’80, ’90 ritornano prepotentemente alla ribalta perché rappresentano temi formali ricchi di stimoli da cui moda, pubblicità e comunicazione, grafica e design attingono continuamente.
Next Vintage, è una mostra-mercato di cinquanta operatori provenienti da tutta Italia e, non solo, che metteranno a disposizione dei visitatori un repertorio incredibile di vestiti, accessori, calzature e quant’ altro, tutto rigorosamente “vintage”. Ma non solo.
Next Vintage è anche Area Remake, una chicca della mostra dove otto espositori selezionati proporranno abiti, oggetti e accessori “rivisitati”. Realizzati a mano con materiali recuperati, sgualciti, intarsiati, ricamati, rattoppati e stropicciati che portano i segni e le tracce irripetibili e preziose del tempo.
Un galleria di moderniato milanese presenterà arredi e oggetti d’autore, di illuminazione, mobili, design e complementi d’arredo italiani originali vintage da pezzi decorativi a pezzi importanti.
Inoltre, come evento collaterale, quest’edizione ospita “Inquartate”. La Fondazione Cerratelli espone costumi storici dal suo importante repertorio, vere e proprie rarità, sontuose “inquartate”, giacche riccamente decorate, realizzate con preziosi tessuti, dal settecento ai nostri giorni, per far capire come una giacca sia divenuta segno di eleganza assoluta e di compostezza nei gesti.
Tutto questo grazie alla sua rigida costruzione sartoriale che conferisce a colui che la indossa la gestualità e la postura di quei gentiluomini che tra stucchi e dipinti, tra cristalli ed ori imponevano al mondo intero la loro eleganza che ancora oggi è riconosciuta e usata. Basti pensare ai servitori di importanti palazzi e sedi istituzionali, vestono come allora l’inquartata, da sempre nel nostro immaginario segno di grande eleganza. |