Per circa trentacinque anni, dagli inizi degli anni ‘30 fino alla metà degli anni ‘60, ai margini della pianura, correva un trenino che da Voghera a Varzi, percorrendo tutta la Valle Staffora, effettuava una decina di fermate. Serviva per i pendolari diretti dalla Valle verso Voghera o Milano e i turisti che nei week-end o nel periodo estivo volevano raggiungere l’alta Valle Staffora: la decisione di realizzare una ferrovia era stata presa con l’intento di offrire nuovi collegamenti tra la montagna e la pianura e anche per far fronte all’ormai crescente industrializzazione dei centri metropolitani…
L’ex ferrovia Voghera-Varzi sarà interessata dall’escursione di 9 chilometri proposta per domenica prossima dell’associazione La Pietra Verde.
Dal paese di Ponte Nizza, si seguirà, infatti, per circa 1 km in direzione Varzi, il vecchio tracciato ferroviario. Dopo circa 30 minuti di cammino dal paese, si arriverà alla piccola località di San Ponzo Semola: dall’antica chiesa si attraverserà tutto il caratteristico paese costruito completamente in pietra (la roccia usata è l’arenaria, ovvero sabbia cementata in milioni di anni, estratta proprio dal Rio Semola che costeggia in parte il sentiero che seguiranno i partecipanti).
Per circa 3 chilometri si percorrerà una strada inghiaiata che conduce alle Grotte di San Ponzo (580 metri s.l.m.). Questi anfratti, scavati nei milioni di anni dalle infiltrazioni dell’acqua, hanno formato alcune cavità di notevoli dimensioni, permettendo addirittura la costruzione di una piccola chiesetta all’interno di una delle grotte, luogo tra i boschi dove il Santo scelse di vivere come eremita.
Il percorso proseguirà, spesso accompagnato da muri a secco (utilizzati un tempo per delimitare i confini di proprietà) e, lasciandosi alle spalle splendidi boschi di castagno, scenderà rapidamente conducendo i camminatori nei pressi di Bagnaria, dove, attraversato il ponte sul torrente Staffora, si incrocerà nuovamente il vecchio tracciato ferroviario che conduce, in direzione Nord, di nuovo verso Ponte Nizza, meta conclusiva dell’escursione.
I boschi che circondano tutta la zona, sono tra i più belli di tutto l’Oltrepò. Qui si possono osservare castagni secolari, di grandi dimensioni e di età approssimativa attorno ai 500 anni, e numerose impronte di cinghiale sul terreno. Anche faina, scoiattolo, volpe, tasso e capriolo, seppur molto difficili da osservare direttamente, lasciano svariate tracce che testimoniano la loro presenza, mentre è più facile vedere, o ascoltarne i canti ed i richiami, il picchio (rosso maggiore, rosso minore e verde), lo sparviero e la poiana, il fringuello e quattro specie di cince (cinciarella, cinciallegra, cincia bigia e cincia mora), solo per citarne alcuni.
Le grotte sono costituite dalle arenarie del Monte Vallassa, rocce deposte in milioni di anni che rappresentano un libro da sfogliare e scoprire: si possono osservare i depositi e i fossili lasciati dal mare.
Organizzata in collaborazione con Provincia di Pavia – Assessorato Turismo e Attività Termali, Legambiente, Comuni di Val di Nizza, Ponte Nizza, Bagnaria, Associazione Amici di Poggio Ferrato e Museo di Scienze Naturali di Voghera, l’escursione rientra nell’ambito della manifestazione “ Voler bene all’Italia”. |