Devo dire che quest’anno le bands pavesi mi stanno dando delle grosse soddisfazioni!
Perché a me? Perché mi sento un po’ come se fossero tutti figli miei; ormai sono un po’ il “decano” dei musicisti rock pavesi e mi sembra di essere una grande “chioccia” che osserva i suoi pulcini.
Dicevo che, sempre più spesso, i musicisti pavesi raccolgono consensi fuori non solo dai confini della provincia, ma anche da quelli nazionali.
E così è con gran gioia che apprendo che i Mandolin’ Brothers sono stati proclamati i vincitori dell’ I.B.C. 2010 dalle giurie del Rootsway Festival e del Deltablues Rovigo.
Il concorso I.B.C. (International Blues Challenge) permetterà alla band di rappresentare l’Italia e i due Festival alla finale mondiale che si terrà, come da consuetudine, a Memphis il prossimo fine gennaio.
Tale manifestazione è fortemente voluta dalla The Blues Foundation con lo scopo di promuovere tutte quelle band e musicisti non ancora sotto contratto con grandi major. Dalle precedenti edizioni sono emersi nomi che attualmente godono del grande consenso del pubblico mondiale come, ad esempio, Watermelon Slim & the Workers, Tramplet Underfoot, Richard Johnston, Moreland & Arbuckle, Little Joe McLerran, solo per citarne alcuni.
Sono convinto che i Mandolin’ Brothers sapranno tenere alto il nome del Blues italiano facendo la loro bella “porca” figura.
Loro, naturalmente, sono già “in gas estremo”.
In questo periodo, i Mandolin, sono in studio per mixare il nuovo cd dal vivo “30 LIVES!” registrato allo Spazio Musica lo scorso aprile. Uscirà il prossimo autunno per la Studiottanta Fortuna Records.
E passiamo ora ai Lowlands, capitanati da Edward Abbiati.
Hanno appena pubblicato il loro nuovo EP e sono stati raggiunti dalla notizia di un ingaggio prestigioso: grazie alle ottime recensioni ricevute negli States e soprattutto in UK, si esibiranno il 26 Settembre in un prestigioso locale di Londra, il Windmill (il più “trendy” della città), nel quartiere di Brixton; e già si parla di un secondo locale che vorrebbe accaparrarsi una data.
Edward mi ha confessato che dopo aver vissuto parecchi anni a Londra senza mai riuscire a “battere un chiodo” nel campo musicale, questa è una vera e propria rivincita.
Dopo il concerto potrebbe anche smettere di suonare, perché la sua soddisfazione l’ha avuta! |