Nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio 2009 promosse dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con lo slogan “Italia tesoro d’Europa”, la Biblioteca Universitaria di Pavia organizza una mostra dedicata al naturalista tedesco Alexander von Humboldt.
L’occasione è il centocinquantesimo anniversario della sua morte, ma la mostra, curata da Alexander Di Bartolo e Agnese Visconti, ha l’intento non solo di celebrare uno dei più originali scienziati dell’epoca, ma anche di valorizzare il prezioso patrimonio librario di von Humboldt custodito dalla Biblioteca, uno dei più rilevanti presenti in Italia.
Esploratore, naturalista, geografo, diplomatico e letterato, Alexander von Humboldt (1769-1859) fu grandissima figura poliedrica, e rappresentò in modo emblematico la figura dello scienziato-viaggiatore.
Durante il viaggio in America compiuto tra il 1799 e il 1804 fu il primo esploratore ad avvicinare in maniera diretta e immediata un ambiente - quello tropicale - interamente sconosciuto, brulicante di forme di vita fino ad allora del tutto ignote.
I luoghi visitati furono gli attuali Venezuela, Colombia, Ecuador, Perù, Cuba, Messico e Stati Uniti, dove si incontrò a Washington con il presidente Thomas Jefferson. Lo scopo, come lo stesso Humboldt scrisse all’amico geologo Johann Carl Freiesleben, non si sarebbe limitato alla raccolta di piante e fossili, e allo studio dell’astronomia - da svolgersi con i migliori strumenti scientifici allora disponibili -, ma avrebbe dovuto consistere soprattutto nel tentativo di cogliere lo schema di interazione reciproca delle forze naturali e scoprire l’influenza dell’ambiente geografico sugli animali e sulle piante.
Del 1829 è la sua nuova spedizione in Siberia e Asia. Si trattò di un viaggio di carattere prevalentemente minerario, intrapreso per incarico dello zar Nicola I con l’impegno di contribuire al miglioramento delle attività estrattive della Russia, ma diede anche importanti risultati dal punto di vista scientifico.
La mostra, divisa in quattro sezioni dedicate ai Viaggi, ai Testi teorici, agli Atlanti e volumi illustrati e alla Divulgazione e traduzioni delle opere di von Humbold, presenta ragioni di grande interesse sia per gli studiosi e i bibliofili sia per il grande pubblico.
Dai volumi di grande formato tratti dalla monumentale opera Voyage aux régions équinoxiales du Nouveau Continent al testo Asie Centrale, con oltre 1600 pagine arricchite di tavole e carte ripiegate, dal rarissimo Essai sur la géographie des plantes (1807), che contiene la carta litografica di grandi dimensioni del Chimborazo con la distribuzione delle specie vegetali e le ricchissime colonne descrittive, ai Géographie des plantes équinoxiales - uno dei pezzi più pregiati per la difficoltà di reperirla in altre biblioteche italiane, integra e legata in fondo al volume - l’esposizione non solo ben rappresenta gli studi dell’autore, ma anche il pregio delle collezioni della Biblioteca Universitaria di Pavia. |