Si rinnova l'ormai collaudato connubio tra domenica ecologica e visite guidate.
Domenica prossima marzo torna, infatti, Gironzolandomenica,l'iniziativa promossa dalla cooperativa Progetti in collaborazione con l'assessorato alla Mobilità, che già nel corso degli anni scorsi ha condotto i visitatori attraverso molti angoli inediti di Pavia.
La filosofia delle visite di Gironzolandomenica è sempre la stessa: proporre percorsi alternativi; aggirare i monumenti più celebri per puntare invece l'attenzione su edifici, quartieri e aspetti della città spesso ignorati o tralasciati.
Fedeli a quest'idea le due visite guidate in programma per il 30 marzo:
"Tesori nascosti: vista guidata alle antiche cripte", alle 11.00, e "Al di là del ponte: biciclettata alla scoperta di storia, leggende e tradizioni del Borgo Ticino", alle 15.00.
L'appuntamento della mattina è un invito a tuffarsi nel Medioevo: le cripte di San Giovanni Domnarum e di Sant'Eusebio ci parlano, infatti, dell'epoca lontana in cui Pavia era capitale di regno; ci raccontano di re e regine, di lotte tra vescovi ed eresie religiose; sono tra le pochissime testimonianze architettoniche dell'epoca longobarda e carolingia ancora presenti nel tessuto urbano.
La tradizione vuole San Giovanni Domnarum rifondata dalla regina Gundeberga, figlia della celebre Teodolinda, sui resti di un battistero addirittura di epoca romana, come lascerebbe supporre la presenza in cripta di suspensurae, i tipici mattoni impiegati negli edifici termali romani. Pilastrini e capitelli del VI e VIII secolo e antichi affreschi sono i tesori nascosti di questo luogo suggestivo, celato e gelosamente protetto dalla chiesa secentesca che lo sovrasta.
Anche dell'antica chiesa di Sant'Eusebio è rimasta solo la cripta, fortunosamente salvatasi da secoli bui che hanno visto prima la trasformazione e l'abbattimento dell'edificio di culto, poi l'interramento della cripta e finalmente la sua protezione sotto una discutibile, ma utile tettoia.
Destino bizzarro per un luogo dal passato decisamente illustre: al tempo di Re Rotari, Sant'Eusebio era, infatti, la cattedrale dei Longobardi in una Pavia curiosamente divisa tra due vescovi, in bilico tra cattolicesimo ed eresia ariana.
Lasciandoci alle spalle i ricordi di un passato tanto intenso, l'itinerario del pomeriggio, ci propone di salire in sella alla bici, alla volta del Borgo Ticino, per visitare uno quartieri di Pavia dall'identità più spiccata.
Protagonisti della visita saranno il Ponte Vecchio, il fiume, il monumento alla lavandaia, le case del Borgo Basso, che ci raccontano storie di antichi mestieri, di gente comune eppure straordinaria, tradizioni quasi dimenticate e pittoresche leggende. |