Oltrepò, già il nome di questa terra contiene l’invito di andare, andare oltre, appunto oltre il confine, oltre la curva del sentiero, oltre l’orizzonte, oltre il profilo ininterrotto delle colline e dei monti. Sono dolci i profili dell’Oltrepò, invitano a camminare adagio, passo dopo passo, dandoci il tempo per guardare un bosco, un vigneto, una cascina, ecc… È una dimensione diversa, quella dell’Oltrepò: una dimensione a misura d’uomo, poiché tutta questa terra porta in sé le tracce degli uomini che qui hanno lavorato e vissuto e che l’hanno disegnata giorno dopo giorno, fino a noi.
Nel triangolo di terra che è l’Oltrepò il protagonista è sicuramente il paesaggio, dall’aspetto tipicamente appenninico, fatto di colline e valli che si intersecano, percorse da un fitto intreccio di strade.
La “ciaspolata” in programma, data la mancanza di neve, si svolgerà come normale escursione su di un
percorso abbastanza semplice, senza pericoli e alla portata di tutti, se fatto durante la stagione estiva, mentre solitamente, in questo periodo e con neve, viene effettuato con le racchette da neve (o “ciaspole”) e richiede un minimo più di attenzione e di fatica.
L’escursione parte dalla frazione di Cegni, nel comune di Santa Margherita di Staffora, classico paesino di montagna, oggi abitato da un’ottantina di persone, che all’ingresso ha la chiesa e, percorrendo antiche vie in pietra, termina nella parte meridionale con la fontana. Sua peculiarità è quella di avere due feste di carnevale all’anno: quella del sabato grasso e quella del 16 agosto, quando si svolge il Carnevale bianco, durante il quale si balla ancora sulle note delle musiche tradizionali di piffero e fisarmonica.
Ritornando alla nostra escursione, da sopra Cegni, al di là della strada provinciale, si prende il sentiero che sale dolcemente, seguendo il versante della montagna, sino ad arrivare in prossimità del Bivacco Pian della Ciappa (incustodito). Durante la salita (sole permettendo) si possono ammirare le vallate circostanti, ricche di vegetazione, con numerose piccole frazioni, tuttora abitate.
Dopo una breve pausa presso il Bivacco, si riprende la salita, sempre immersa nella vegetazione, sino ad arrivare sulla dorsale dove si trova il Bivacco Pian della Mora, anch’esso incustodito, che costituisce un posto di sosta lungo l’antica e famosa Via del Sale, antico tracciato anticamente percorso da pellegrini e mercanti che nell’antichità portavano dal settentrione soprattutto lana e armi per raggiungere il porto di Genova, dove, per il viaggio di ritorno, veniva caricato il sale, indispensabile per la conservazione degli alimenti e la concia del cuoio.
Nel 2002 - “anno internazionale della montagna” -, questi due bivacchi, insieme ad altri sparsi nella zona, sono stati ristrutturati dalla Comunità Montana, che li ha inaugurati messi a disposizione di tutti coloro che frequentano la montagna, intitolandoli a personaggi che hanno in qualche modo contribuito a far grande l’Oltrepò montano.
Dal Bivacco Pian della Mora si tornerà poi indietro lungo lo stesso itinerario. |